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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2013 alle ore 18:13.

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Salvaguardare il patrimonio degli alberi, polmone verde della Terra, e sensibilizzare i giovani e i giovanissimi al rispetto della natura, alla difesa del territorio. Sono gli obiettivi della Giornata della Primavera e dell'Albero, che l'associazione FareAmbiente-Movimento ecologista europeo, promuove in tutta Italia il 21 marzo. «Questa giornata - spiega il presidente di FareAmbiente, Vincenzo Pepe - vuole essere soprattutto un'occasione di informazione e di sensibilizzazione sull'importanza del nostro patrimonio arboreo. Sarà un giorno dedicato al "rinverdimento" e all'educazione ambientale, due priorità che devono viaggiare insieme».

Qual è il programma della Giornata? Innanzitutto, gli alunni delle scuole e i responsabili di FareAmbiente, con l'aiuto di tutti i soci, piantumeranno nuovi alberi che in seguito verranno monitorati e curati. L'iniziativa ha il patrocinio del ministero dell'Ambiente. «Sono tantissime le adesioni finora pervenute da parte di scuole e di amministrazioni comunali sul territorio nazionale», spiega il presidente di FareAmbiente, associazione con oltre 100mila iscritti che promuove un ambientalismo «non fondamentalista». «Abbiamo scelto questo giorno, il 21 marzo, anche perché segna l'inizio di una nuova stagione - tiene a sottolineare Pepe -: si tratta di una data simbolica, dunque, per l'avvio di nuove iniziative per la tutela dei boschi e delle foreste come fondamentale polmone verde del pianeta».

In primo luogo, partirà una campagna nazionale di sensibilizzazione: «Da un lato, la legge 14 gennaio 2013, n.10 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, GU n.27 del 1-2-2013) , prevede che tutti i Comuni con più di 15mila abitanti abbiano l'obbligo di piantare un albero per ogni nuovo nato», spiega Vincenzo Pepe. «La stessa legge - continua - prevede che ogni Conune debba fare una relazione annuale sulla tutela degli alberi piantati. E questa Giornata di festa che abbiamo promosso, serve anche a pretendere che i Comuni adempiano a questa legge». L'obbligo riguarda i sindaci di piccoli centri, ma anche di grandi città come Milano, Torino, Napoli, Roma.

A questo proposito, FareAmbiente punta a creare un vero e proprio "osservatorio". «Ogni anno, il 21 marzo, presenteremo alla stampa un rapporto sull'operato dei Comuni, evidenziando quelli che mettono in pratica questa legge, rispettando l'ambiente, e quelli che invece non lo fanno - afferma Pepe -. Non solo: la nostra iniziativa prevede anche una diffida nei confronti dei sindaci inadempienti e la richiesta al Tar di nominare dei commissari ad acta per svolgere tali compiti».

Al di là di questo, «intendiamo sensibilizzare il prossimo Governo sul tema dell'educazione ambientale. Vogliamo non solo far conoscere la legge 10/2013, ma anche far sì che l'educazione ambientale venga introdotta come insegnamento obbligatorio nelle scuole: un provvedimento ad hoc, voluto da FareAmbiente, esiste, ma non ha ancora un regolamento attuativo».

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