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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2013 alle ore 11:08.

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Quando la jeep scoperta - una Mercedes bianca che somiglia tanto alla storica Campagnola Fiat di cui si serviva Giovanni Paolo II - è entrata in piazza San Pietro, alle 8.50, un boato si è sollevato dalle decine di migliaia di persone che fin dalle prime luci dell'alba sono affluite davanti alla basilica Vaticana. Il Papa ha fatto un lungo giro - venti minuti - in mezzo alla folla, sopvaeratsa da un selva di bandiere di tutte le nazioni, soprattutto argentine e della Baviera.

Saluti con la mano, qualche volta il segno del pollice alzato - specie verso i i gruppi dei suoi connazionali - e poi tanti fuori programma. Infatti papa Francesco é sceso dalla jeep per salutare e benedire un disabile grave in carrozzella. Con lui alcuni assistenti che hanno espresso la loro sorpresa e la loro gioia per l'imprevista sosta. Il papa ha abbracciato e baciato il disabile e dalla folla si é alzato un grido: «Grazie Santità, siamo con lei». Il papa ha subito risposto «grazie a voi«. Il papa é poi risalito sulla vettura scoperta e sta proseguendo il giro in piazza cercando di salutare più gente possibile. Poco prima Francesco aveva anche baciato un bambino che gli era stato messo tra le braccia da un agente della sicurezza, guidata dal comandante Domenico Giani. Sull'auto con lui Sandro Mariotti il "maggiordomo" che assiste papa e anche il segretario assegnato in questo periodo iniziale, mons. Alfred Xuereb, che durante il precedente pontificato era il vice del segretario particolare di Ratzinger, Georg Gaenswein.
Appena finito il giro papale in piazza sono finite di affluite le delegazioni ufficiali degli Stati, tra cui il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano con la miglie, accompagnati dal'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco.

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