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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2013 alle ore 21:22.

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Di certo «il Paese ha bisogno di un governo "di cambiamento", un governo che faccia alcune cose semplici che gli italiani ci chiedono». Su come arrivarci, la decisione spetta al Capo dello Stato Giorgio Napolitano. È questa la linea del segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che ha parlato al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica. Bersani si dice «pronto a dare una mano» ma, chiarisce, «non metto davanti me stesso».

Il leader del Pd: «non ho un Piano B»
«Non ho dei piani B e neanche un piano A - ha chiarito Bersani -, se é per questo, ho portato riflessioni e proposte» al Presidente della Repubblica. «Attualmente - ha continuato - ci affidiamo alla sua valutazione, alla sua saggezza» in un «percorso non semplice che possa trovare per il Paese una soluzione». In questi giorni si é fatto più volte riferimento a un possibile e cosiddetto piano B che preveda l'incarico per formare il Governo non al leader del Pd, ma a un'altra personalità, nel tentativo di sbloccare l'intricatissima matassa politica.

Con il Pdl? «Per loro sarebbe via di Damasco»
Alla domanda se la proposta di governo del Pd si rivolge anche al centrodestra, Bersani ha ricordato che «Ci rivolgiamo a tutto il Parlamento, naturalmente ci sono punti del nostro programma che dalla destra sono stati impediti in questi anni, quindi immagino che su questi ci sarebbe una singolare via di Damasco». Per quanto riguarda poi il dialogo con M5s e i 20 punti proposti dal movimento, «Ognuno ha i suoi punti. Noi i nostri che mandiamo avanti e non sono la rincorsa di nessuno».

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