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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2013 alle ore 19:30.

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La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il conflitto d'attribuzione presentato dal governo nei confronti della Cassazione e della Corte d'appello di Milano per la vicenda Abu Omar e per il nodo del segreto di Stato. I giudici della Consulta decideranno in un secondo momento sul merito del ricorso.

Il governo ha deciso di sollevare conflitto di attribuzione di fronte alla Consulta dopo la sentenza con cui la Cassazione il 19 settembre scorso ha annullato la sentenza di non luogo a procedere per l'ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, e per altri quattro componenti dei servizi coinvolti, rinviando a un nuovo processo d'appello.

L'esecutivo ritiene che la Cassazione abbia leso i poteri della Presidenza del Consiglio a tutela della sicurezza dello Stato, poteri esercitati nell'apposizione del segreto di Stato sul caso Abu Omar, ma la Suprema Corte ha ritenuto troppo estesi i confini del segreto apposto. Il conflitto rappresenta un ulteriore capitolo nella vicenda dell'ex imam di Milano Abu Omar, sequestrato il 17 settembre 2003 da uomini della Cia e trasferito in Egitto.

L'operazione fu giustificata come un'azione di "extraordinary rendition", ossia come il sequestro di un sospetto terrorista effettuato al di fuori delle procedure legali. Ne scaturì un'inchiesta condotta dai pm Armando Spataro e Ferdinando Enrico Pomarici che ha visto il 12 febbraio scorso la IV sezione della Corte d'appello del tribunale di Milano condannare a dieci anni Pollari, a nove anni Marco Mancini, ex direttore della prima divisione (Antiterrorismo) e a sei gli agenti Giuseppe Ciorra, Raffaele Di Troia e Luciano Di Gregori.

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