Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2013 alle ore 17:14.

My24
Delrio (foto Ansa)Delrio (foto Ansa)

Le commissioni speciali sui pagamenti delle Pa, che non sono piaciute ai grillini, piacciono invece ai sindaci. Il numero uno dell'Anci, Graziano Delrio, ha inviato una lettera ai presidenti della Camera e del Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, per ringraziarli dell'istituzione in entrambi i rami del Parlamento di un organismo ad hoc che esaminerà la nota di aggiornamento del Def, lo schema di decreto ministeriale sugli esodati e il Dpr sull'8 per mille. Ma non c'è solo lo sblocco dei crediti alle imprese nei pensieri dei primi cittadini. Sul tavolo - come ricorda il segretario generale facente funzioni dell'Anci, Veronica Nicotra - ci sono anche l'allentamento del Patto di stabilità, il dare e avere sull'Imu e l'arrivo della Tares.

La lettera ai presidenti di Camera e Senato
In una missiva inviata a Grasso e Boldrini, Delrio ha espresso tutto il suo «apprezzamento» e quello dei Comuni italiani, per «aver dato seguito immediato alla nostra richiesta». Ma anche un «plauso convinto per la determinazione e per la rapidità con cui, grazie al suo impulso, si è individuata una soluzione temporanea, utile per dare avvio ai lavori parlamentari e per procedere all'esame dei provvedimenti e degli atti predisposti dal Governo in carica». Le stesse congratulazioni il primo cittadino di Reggio Emilia le ha rivolte «alle forze politiche che hanno condiviso la necessità di procedere, al fine di consentire ed agevolare l'iter di adozione dei provvedimenti urgenti che i Comuni chiedono da mesi». Provvedimenti, ha ribadito ancora Delrio, «necessari per dare alcune possibili risposte al dramma sociale che colpisce le nostre comunità, per mettere in condizione i Comuni di svolgere le proprie funzioni istituzionali ed avviare un percorso di crescita di cui il Paese ha assoluto bisogno».

L'allentamento del Patto di stabilità
Per i sindaci la nota di aggiornamento al Def e la nascita delle commissioni speciali che la esamineranno sono solo il primo passo. Il segretario generale facente funzioni dell'Anci, Veronica Nicotra, ribadisce al Sole 24 Ore la richiesta di «un decreto legge che contenga soluzioni sulle questioni veramente urgenti poste dall'Anci». Che abbia al primo punto lo sblocco dei debiti delle Pa così da consentire «ai Comuni di pagare i residui per circa 9 miliardi allentando i vincoli del Patto di stabilità interno». Qui si tratta - ricorda Nicotra - di «onorare obbligazioni assunte, anche facendo recuperare affidabilità al sistema Paese; di ottemperare ad un obbligo comunitario che impone tempi certi nei pagamenti; di alleviare il dramma sociale e di iniziare a invertire la marcia da una situazione di recessione che sta modificando in termini strutturali e non più congiunturali il tessuto produttivo; di completare opere e investimenti attesi dai cittadini». A suo giudizio un semplice allentamento una tantum del Patto non garantisce di per sé che non si riproponga visto che «gli obiettivi di patto sono molto gravosi e hanno determinato e determinano un avanzo cospicuo del comparto». Perciò - aggiunge - serve «una regola nuova che adegui i vincoli interni sui Comuni: pareggio di bilancio sulla spesa corrente e limiti all'indebitamento sulla spesa in conto capitale». Così facendo potrebbe partire subito «un pacchetto di investimenti mirati e monitorati su settori come edilizia scolastica, mobilità urbana e riqualificazione ambientale». Senza dimenticare però la necessità di fermare «l'estensione nel 2013 ai piccoli Comuni delle stesse regole di patto che gli altri comuni vogliono modificare».

Gli altri temi sul tappeto
Il segretario generale dell'Anci ricorda poi che restano da sciogliere altri nodi. A cominciare dalla chiusura della verifica dei dati Imu 2012, che andava completata entro il 28 febbraio, «con il riconoscimento delle differenze finanziarie che generano una perdita per i comuni pari a circa un miliardo (immobili comunali, dati ICI 2010, gettito stimato)». Da qui la sua richiesta di «prevedere una regola che consenta ai Comuni di mantenere a bilancio come residuo le somme non incassate, in attesa delle risorse finanziarie disponibili». Un'urgenza che si spiega anche con l'approssimarsi del termine di chiusura dei rendiconti e di quelli per la certificazione dei risultati del Patto per il 2012.E si arriva così al «taglio lineare assolutamente insostenibile pari a 2.250 milioni, che significa il 30% dei trasferimenti 2012 e il 9% della spesa per consumi intermedi». Un sistema che i Comuni vorrebbero mandare al più presto in soffitta, utilizzando invece «i risultati dei fabbisogni standard, rilevati per il superamento della spesa storica, prima che quell'operazione utile per l'efficientamento della Pa diventi di fatto non più praticabile perché servizi e prestazioni sono stati cancellati». Nicotra si sofferma infine sulla Tares, la nuova tassa su rifiuti e servizi che dal 1° luglio dovrebbe sostituire Tarsu, Tia e Tia2. Oltre al fondo rotativo necessario ad assicurare liquidità, per lei, da un lato andrebbe ripristinato un termine di pagamento «più ravvicinato (aprile o maggio)»; dall'altro, bisognerebbe rinviare «l'entrata in vigore della nuova disciplina» e «innalzare il limite fissato per le anticipazioni di cassa».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi