Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2013 alle ore 16:53.

My24

La miseria, quella vera, si legge nel frigorifero vuoto delle famiglie che non possono più entrare in un supermercato. Portafogli vuoto, tavola sgombra: secondo i dati di Confcommercio dal 2006 al 2011 si sono creati 615 nuovi poveri al giorno. Poveri veri, di quelli che non solo non arrivano alla fine del mese, ma che il mese non hanno nemmeno di che iniziarlo: licenziati, disoccupati, cassintegrati, mamme single e padri separati, anziani soli con una pensione minima talmente minimale da bastare appena per l'affitto e, forse, una bolletta.

Per loro, a Modena, è stato pensato un supermercato dove la spesa non si paga in denaro, ma con il lavoro. Si chiama Portobello aprirà i battenti il prossimo maggio grazie alla collaborazione di diverse associazioni di volontariato. L'idea è semplice e si fonda sul principio del baratto di beni in cambio di servizi: in base all'età delle persone che vanno a fare la spesa si è pensato a un compito specifico al quale possono assolvere. Così a chi ha tra i 18 e i 25 anni si chiede di essere un anello di raccordo con le scuole per specifici progetti, a chi ne ha fino a 70 si domanda invece di fare volontariato nel front office di qualche associazione.

Tre ore la settimana, non di più: in cambio si riempie il carrello della spesa e, cosa non da poco, si evita l'umiliazione della carità. Umiliazione cocente per chi ha perso un lavoro ed era da sempre abituato ad alzarsi al mattino e andarsi a guadagnare il pane. Certo non sarà la stessa cosa, ma è già qualcosa.

Per chi, fortunatamente, non si trova a dover ricorrere a Portobello per mettere un pasto in tavola c'è infine l'opportunità di donare un aiuto concreto: da una semplice spesa ad un'intera fornitura di prodotti (quest'ultima possibilità è ovviamente riservata alle aziende).

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi