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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2013 alle ore 14:30.

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Cresce la spesa per le pensioni, la pressione fiscale ha raggiunto livelli record, aumenta la disoccupazione. Siamo, insomma, in una fase congiunturale di grande debolezza. Lo attesta la nota di aggiornamento del Def .

Sale di 5,7 miliardi la spesa pensionistica
Cresce la spesa delle pensioni che nel 2013 aumenta gli esborsi di 5,7 miliardi di euro, toccando il 16,2% del Pil nel 2012 ammontava al 15,9% del prodotto interno lordo. È una delle novità contenute nella nota di aggiornamento del Def che vede la spesa per le pensioni passare dai 249,5 miliardi del 2012 ai 255,2 di quest'anno. Rimarrà al 16,2% del Pil anche nel 2014.

Pressione fiscale al livello record del 44,4% nel 2013
La pressione fiscale toccherà il livello record del 44,4% nel 2013 ma la crescita sarà più contenuta rispetto alle previsioni che stimavano un aumento al 45,3% per l'anno in corso. È quanto prevede la nota di aggiornamento al Def. Nel 2014 il peso del fisco è previsto in calo dello 0,1% a quota 44,3 per cento.

La spesa per interessi inferiore di 5,7 miliardi
Nel 2013 la spesa per interessi ammonterà a 83,892 miliardi, inferiore di 5,7 miliardi rispetto ai 89,683 miliardi previsti l'anno scorso all'atto della presentazione della Legge di stabilità.

Rispetto alle stime più alta la disoccupazione
Rispetto alle stime di cinque mesi fa risulta invece più alta la disoccupazione, attesa quest'anno all'11,6% a fronte dell'11,4 per cento stimato con la nota l'aggiornamento dello scorso settembre.

Fase congiunturale di notevole debolezza
L'attuale fase congiunturale, scrive il governo nella relazione, è «ancora contrassegnata da una notevole debolezza» e richiede che il risanamento di bilancio «sia accompagnato da azioni di sostegno e rilancio della crescita e dell'occupazione, pur nel rispetto della stabilità finanziaria». Nella relazione che anticipa il quadro macroeconomico del Def vengono, come già anticipato dall'esecutivo, riviste a ribasso le stime di crescita per quest'anno (-1,3%) e il prossimo (1,3%). «Le prospettive nella prima parte del 2013 sono ancora incerte - si legge - e si prevede un'ulteriore contrazione del Pil nel primo trimestre dell'anno". Inoltre, «la domanda interna risulta ancora molto debole e, in assenza di azioni di sostegno, il suo miglioramento tarderebbe a consolidarsi». In quest'ottica rientra l'intervento per lo sblocco dei debiti della P.a. verso le imprese. Quanto al consolidamento del bilancio, si legge che «nel 2012 l'Italia ha conseguito un sostanziale miglioramento strutturale dei conti pubblici e un ulteriore consolidamento del bilancio è previsto per il 2013».

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