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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2013 alle ore 07:25.

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Le spiagge bianche e i resort di lusso di Curaçao e gli studi notarili di Milano e del Lussemburgo. Una inchiesta del Sole-24 Ore in edicola oggi racconta due facce finora nascoste della vicenda Ilva. La ragnatela societaria con cui, dall'estero, la famiglia Riva controlla il suo impero siderurgico. E le operazioni straordinarie, effettuate in Lussemburgo e in Italia, nel pieno dello scontro con i giudici di Taranto.

Per la prima volta si fa luce sulla invisibile ragnatela di fiduciarie e di società estere che stanno sopra tutte le società operative. La cassaforte è la Luxpack Nv, una società a responsabilità limitata (Llc) con un capitale di appena seimila dollari, che ha sede nell'edificio di Kaya Wfg Mensing 36, nell'isola del Mar dei Caraibi, di fronte alle coste del Venezuela. Presidente della Luxpack è Adriano Riva, classe 1931. Adriano è il fratello del patron del gruppo Emilio Riva, indagato dalla procura di Taranto per associazione per delinquere, disastro ambientale e concussione e attualmente agli arresti domiciliari. Ma non c'è solo questo.

L'inchiesta del Sole-24 Ore ha anche provato a sovrapporre il drammatico incedere della vicenda Ilva - dal sequestro dell'impianto di Taranto al tentativo di una soluzione politica tramite la concessione dell'Aia, dagli arresti che hanno colpito la famiglia Riva e i suoi manager alla disponibilità a cercare un socio straniero - con le operazioni straordinarie effettuate a livello societario negli ultimi mesi.

Alla fine di queste operazioni, il quadro appare nitido. Nella lussemburghese Stahlbeteiligungen Sa ci sono soprattutto le attività estere. In Riva Fire, che controlla l'Ilva, resta il business dei laminati piani a freddo e a caldo. In Riva Forni Elettrici ci sono invece i prodotti lunghi. Razionalizzazione societaria per due business, i lunghi e i piani, che hanno caratteristiche differenti? Senz'altro. Ma anche un modo per isolare da tutto il resto l'Ilva. Per disporne più facilmente. Ma anche per "proteggere" - o almeno per tentare di farlo - il resto del patrimonio familiare da ogni iniziativa giudiziaria.

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