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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2013 alle ore 21:35.

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Mentre la politica non esce dallo stallo post-elettorale e non riesce a dare un governo a Paese, l'Azienda-Italia vede peggiorare tutti i parametri della sua paralisi economica.

All'«Italia bloccata» è dedicato il lungo primo piano del Sole 24 Ore, che esamina tutte le cifre fornite dalla cronaca. In una giornata di mercato in cui lo spread è rimasto in tensione (347 punti base), la Consob ha certificato la grande fuga del risparmio delle famiglie dagli investimenti finanziari: 715 miliardi dall'inizio del 2010. Sempre oggi Ocse, Istat, Banca d'Italia e Confindustria hanno lanciato nuovi allarmi convergenti sull'evoluzione del ciclo economico italiano: la ripresa non è alle porte e le previsioni la collocano sempre meno nel 2013. La ricetta comune – rilanciata con forza da Via Nazionale – punta sulle politiche di stimolo e in particolare sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese, che Bankitalia stima in 90 miliardi.

La «matrice» di un sistema-Italia in sofferenza è comunque identificato in otto standard: 1) costo della burocrazia; 2) monte-ore di cassa integrazione; 3) stretta sul credito; 4) pressione fiscale (soprattutto nella prospettiva sempre più problematica di introduzione della Tares) ; 5) costo della giustizia; 6) mortalità delle imprese; 7) disoccupazione giovanile; 8) crollo della produttività del lavoro.

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