Oltre Cipro: gli altri Stati-banca che fanno tremare l'Europa
Il caso di Cipro ha fatto scattare l'allarme per i cosiddetti Stati-banca, quelli in cui il settore bancario è più ampio della loro economia. Ecco i casi in Europa.
di Michele Pignatelli
3. Lettonia
Il castello di Riga, sede del Governo lettone (Corbis)
La Lettonia non è un Paese dell'area euro, ma vorrebbe entrare a farne parte, secondo la tabella di marcia, l'anno prossimo. Portando in dote un settore bancario nel quale, su 12,5 di depositi calcolati a fine 2012, 6,1 erano detenuti da non residenti. E tra questi la maggior parte – fino al 90% secondo l'Fmi – proviene dalla Russia e da altri Paesi della Csi: da qui l'immediato parallelo, allarmistico, con Cipro.
Anche in questo caso il Governo ha immediatamente smentito: gli asset bancari – è stato rilevato - sono circa il 130% del Pil contro il 716% di Cipro e c'è un'attenzione molto maggiore ai fondamentali delle banche che abbiano ampie quote di depositi di non residenti. Non si può sottovalutare tuttavia (il dato è stato evidenziato dal Financial Times) il fatto che i depositi dei non residenti siano cresciuti l'anno scorso del 17%, a un ritmo quasi doppio degli altri (9%).
Molto rassicuranti sono però i fondamentali della repubblica baltica, che può vantare un rapporto tra debito pubblico e Pil del 41,9%, una crescita sostenuta (+4,5% nel 2012) e un deficit all'1,3% del Pil.
Dati
Debito/Pil: 41,9%
Deficit/Pil: 1,3%
Asset bancari/Pil: 130%
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