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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2013 alle ore 13:24.

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Questa notte dovremmo portare le lancette in avanti di un'ora, perdendo così sessanta minuti di sonno ma guadagnandone altrettanti di luce. Di norma vengono elencati solo gli effetti negativi o nefasti legati al passaggio all'ora legale, sui quali vi è una grossa concentrazione di studi come quello, per citarne uno su tutti, commissionato dall'Inselspital di Berna e che ha permesso di stabilire come, nei giorni immediatamente successivi al passaggio all'ora legale, gli incidenti automobilistici aumentino dell'8 per cento. Chi si metterà alla guida per la classica gita fuori porta del Lunedì dell'Angelo ne prenda nota.

Gli effetti positivi ci sono eccome, alcuni più misurabili di altri. Al di là della soggettività con cui ognuno di noi recepisce e reagisce davanti all'avanzare della bella stagione e del caldo, nel 2012 grazie all'ora legale si è registrato un minor consumo di 613 milioni di kWh, in denaro sonante pari ad un risparmio di 102milioni di euro ovvero quanto consumano in media 205mila famiglie in un anno. Nel 2011 invece il risparmio è stato ancora maggiore, 647 milioni di chilowattora.

L'ora legale porta con sé un paradosso: le temperature elevate e l'uso di condizionatori d'aria, così come la naturale predisposizione a coricarsi più tardi e svegliarsi più presto possono fare aumentare i consumi di energia elettrica. Per quanto riguarda i condizionatori le regole auree da seguire sono semplici: regolarli ad una differenza massima di 8 gradi tra la temperatura esterna e quella interna e comunque mai al di sotto dei 25 gradi.

Tutto questo fino al 26 ottobre prossimo quando i nostri cellulari e i nostri computer riporteranno in modo automatico le lancette indietro di un'ora.

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