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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2013 alle ore 12:56.

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La Corte Suprema indiana ha respinto oggi il ricorso dell'industria farmaceutica svizzera Novartis relativo al brevetto di un farmaco anti tumore. Lo riferisce la tv Cnn Ibn. I giudici hanno deciso che l'industria locale ha il diritto a produrre il medicinale Glivec come farmaco generico low cost per salvaguardare il diritto alla salute della popolazione.

L'atteso verdetto giunge al termine di una battaglia legale di sette anni ingaggiata dal colosso elvetico per ottenere il rispetto delle leggi sulla proprietà intellettuale.
Come motivazione, la Corte Suprema ha detto che il Glivec «non è un prodotto innovativo» perché utilizza una molecola già nota e quindi non rientra nei criteri stabiliti per le "invenzioni".

Secondo diverse associazioni indiane di difesa dei diritti umani si tratta di una sconfitta di "big pharma" e di una conferma dell'India come "farmacia dei poveri" mondiale. La sentenza favorisce i produttori indiani di generico a buon mercato, attualmente a disposizione dei pazienti più poveri (il farmaco Novartis costa circa 2.500 euro al mese, le versioni generiche non più di 200). La multinazionale svizzera aveva presentato nel 2006 la richiesta di prevetto per il Glivec, che è un potente farmaco contro la leucemia.

La replica del gruppo farmaceutico
La decisione della Corte suprema indiana di rifiutare la richiesta di brevetto depositata da Novartis per il farmaco anti-cancro Glivec «riflette i limiti del sistema di protezione della proprietà intellettuale e scoraggia il futuro dell'innovazione in India». È quanto afferma in una nota il Gruppo Novartis Italia, sottolineando che all'azienda «non é mai stato riconosciuto un brevetto originale per Glivec in India». La Corte, si legge nel comunicato, ha respinto il ricorso in appello contro il rifiuto di attribuire un brevetto a Glivec, farmaco salva-vita per determinate forme tumorali coperto da brevetto in circa 40 paesi, tra cui Cina, Russia e Taiwan. Novartis ha presentato una Special Leave Petition presso la Corte Suprema Indiana nel 2009 per opporsi al rifiuto di riconoscere il brevetto alla forma beta-cristallina di Glivec per due motivi, sulla base delle Sezioni 3(d) e 3(b) della legge sui brevetti indiana.

Oltre che per cercare di ottenere il brevetto per Glivec, l'azienda ha intrapreso l'azione legale per contribuire a fare chiarezza circa questi aspetti peculiari della legge sui brevetti. «A Novartis non é mai stato riconosciuto un brevetto originale per Glivec in India», ha dichiarato Ranjit Shahani, Vice Chairman e Managing Director di Novartis India Limited, «siamo fermamente convinti che le innovazioni originali debbano essere riconosciute e tutelate da brevetti al fine di incoraggiare gli investimenti nell'innovazione medica, in particolare nel caso di bisogni clinici insoddisfatti. Abbiamo portato avanti questo caso poiché crediamo che i brevetti tutelino l'innovazione e incoraggino i progressi medici, soprattutto per i bisogni clinici insoddisfatti. Questa sentenza rappresenta una battuta d'arresto per i pazienti e ostacolerà i progressi medici nelle patologie per le quali non sono ancora disponibili opzioni terapeutiche efficaci».

La principale preoccupazione riguardo a questo caso - informa ancora Novartis Italia - era relativa alla sempre maggiore carenza, da parte dell'India di tutele dei diritti di proprietà intellettuale, che sostengono la ricerca e lo sviluppo di farmaci innovativi. In qualità di leader, sia nei farmaci innovativi sia in quelli generici, Novartis sostiene con decisione il contributo dei generici nel migliorare la sanità pubblica una volta scaduti i brevetti. Novartis mantiene il suo impegno per i pazienti e l'accesso ai farmaci. Attraverso i suoi ampi programmi di donazione, Novartis fornisce gratuitamente Glivec al 95% dei pazienti ai quali é stato prescritto in India, attualmente più di 16.000 persone. Il restante 5% dei pazienti viene rimborsato, é coperto da un'assicurazione o partecipa a un programma di co-payment molto generoso.

Da quando Novartis ha avviato il suo primo programma di donazioni nel 2002 l'azienda ha fornito trattamenti a base di Glivec ai pazienti in India per un valore di oltre 1,7 miliardi di dollari. «Impegnarsi al fianco della società per migliorare l'accesso alle cure é parte integrante del modo di operare di Novartis», continua la nota. E conclude: «Nel 2012 i nostri contributi e i programmi che abbiamo condotto in quest'area sono stati valutati 2 miliardi di dollari e hanno portato alla fornitura di farmaci per oltre 100 milioni di persone, ad attività di educazione sanitaria, allo sviluppo di infrastrutture e ad altri programmi che hanno coinvolto altri 7,2 milioni di persone in tutto il mondo».

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