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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2013 alle ore 18:12.

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La classe politica italiana ha perduto la capacità del compromesso, elemento centrale di ogni democrazia. Lo afferma in un duro commento sulla situazione attuale «Der Spiegel», che contesta la tesi di Beppe Grillo, secondo il quale i dieci saggi nominati da Giorgio Napolitano sarebbero «le badanti della democrazia», poiché questo è «un errore.

In queste settimane sembra che la democrazia dei partiti non riesca a tenersi sulle proprie gambe da sola. I politici italiani hanno perduto la capacità del compromesso, centrale per ogni democrazia». La proposta del capo dello Stato «dimostra soprattutto una cosa, la dichiarazione di bancarotta dell'intera classe politica».

«Provate ad immaginare», scrive il settimanale di Amburgo, «che in Germania sia il capo dell'Ufficio statistico federale a decidere del nuovo governo. Insieme ad un componente del board della Bundesbank e ad alcuni ex giudici propone quale governo debba fare quali leggi. A questo si è arrivati in Italia». Lo «Spiegel» spiega che «adesso dieci anziani signori devono tentare di mettere in moto qualcosa in un Paese paralizzato dalla crisi. Dopo un anno e mezzo di tecnocrati tocca di nuovo agli esperti».

Il settimanale parla di «una brutta pagella per la classe politica romana» e aggiunge che «i politici italiani fanno involontariamente da settimane pubblicità al partito anti-establishment» di Beppe Grillo, poiché «ogni settimana forniscono nuovi argomenti per la sua tesi elettorale che l'intera classe politica deve andarsene a casa a causa della sua incapacità».

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