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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2013 alle ore 12:19.

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Una marcia di una manciata di chilometri a bordo di una ventina di autobus del trasporto pubblico locale. A Torino scendono in piazza i sindaci, circa 500 tra primi cittadini e amministratori locali che hanno aderito alla manifestazione di protesta indetta da Anci e Unione delle province, insieme a sindacati e aziende del settore, contro i pesanti tagli di risorse per il 2013. Anno in cui le risorse del fondo statale per il trasporto su gomma e su ferro scendono da 603 a 485 milioni. Una riduzione di 120 milioni che, accanto ai forti ritardi nei pagamenti accumulati negli anni e ai debiti accumulati – per un totale di 340 milioni – sta mettendo a rischio linee e servizi.
Per il sindaco di Torino Piero Fassino, «i tagli al trasporto pubblico locale sono insostenibili. Abbiamo radunato sindaci di ogni colore politico e chiediamo alla Giunta regionalen di rivedere una decisione che renderebbe impossibile l'erogazione di servizi di cui i cittadini hannofinora goduto». Ha parlato di «grido di allarme» ha dichiarato questa mattina Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino e a capo dell'Unione delle Province italiane. «I tagli previsti per il 2013 – spiega Saitta – uniti a quelli del 2011 e del 2012 porteranno a un dimezzamento e a un crollo del servizio pubblico in un momento di crisi».

Senza ulteriori fondi è a rischio la mobilità dei cittadini ha ribadito lo stesso assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino, la settimana scorsa. Il punto è che la Giunta di Roberto Cota, alle prese con il rischio commissariamento per un buco nella sanità da 900 milioni e un fabbisogno sul 2013 da 300 milioni, ha le mani legate. Gli amministratori locali chiederanno comunque un incontro con il presidente della Regione per far valere le loro ragioni.

Le riduzioni su servizi e linee scatteranno a partire da giugno. Tecnicamente questo significa che la riduzione di risorse – 120 milioni, appunto – non potrà essere spalmata su 12 mesi ma su sette, con pesanti ripercussioni nella seconda metà dell'anno. «Se il bilancio non verrà modificato – ha sottolineato in Commissione Trasporti regionale Davide Gariglio del Pd – da metà anno avremo un taglio degli autobus del 50% e un taglio dei treni del 34 per cento. Non potremo più trasportare tutti i pendolari che dovranno attrezzarsi con mezzi propri. Una situazione ingiusta e insostenibile».

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