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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2013 alle ore 06:42.

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Patrizia Moretti, madre di Federico AldrovandiPatrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi

Doveva essere un momento di solidarietà bipartisan a Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, a una settimana dal presidio del sindacato di polizia Coisp in piazza a Ferrara a sostegno dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del figlio nel 2005. E invece la proposta, avanzata da un consigliere Pd, di conferire la cittadinanza onoraria di Bologna alla Moretti, ha spaccato il consiglio comunale. Alla fine è passata a maggioranza, con i voti di centrosinistra e Movimento Cinque Stelle, mentre Pdl e Lega non hanno partecipato al voto. «È una marchetta politica», l'ha bollata il capogruppo del Carroccio Manes Bernardini, che ha parlato di «decisione inopportuna», dettata da «motivazioni ideologiche e politiche».

Mentre il capogruppo Pdl Marco Lisei ha lamentato il percorso «non condiviso» e ha rimproverata alla maggioranza una «forzatura da primi della classe» per «motivi strumentali». Sicché il suo partito ha presentato un suo odg con lo stesso testo di quello del Pd ma con la sostituzione di cittadinanza onoraria con «espressione solidarietà» a Patrizia Moretti. A lanciare la proposta era stato il Pd Benedetto Zacchiroli: «Patrizia è un esempio per tutti i cittadini - ha sottolineato - Ha operato e cooperato perchè verità e giustizia fossero raggiunte, riponendo piena fiducia nello Stato e nelle sue istituzioni, dimostrando, nonostante tutto, altissima coscienza civica». Senza esitazioni si sono accodati il resto del centrosinistra e il Movimento Cinque Stelle («Per me è un onore, magari avessi avuto io l'idea», le parole del capogruppo Massimo Bugani).

Il tutto nel giorno in cui il Coisp è tornato a far sentire la propria voce, dopo la richiesta di dimissioni del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri (che aveva replicato con un laconico: «parole in libertà» e aveva inviato un ispettore a Ferrara) attaccando la stampa e minacciando azioni legali «contro chi ha dichiarato il falso». Quella in piazza a Ferrara, ha rivendicato il sindacato, è stata «una tranquilla, pacifica e corretta manifestazione, strumentalizzata vergognosamente». Il Coisp nei giorni scorsi è stato querelato per diffamazione da Patrizia Moretti, che alla vista dalla finestra del suo ufficio in Comune del presidio a sostegno dei poliziotti condannati per la morte del figlio, aveva deciso di scendere in strada, per mostrare l'immagine del figlio massacrato. Solidarietà alla donna è arrivata nei giorni scorsi sia dalla Camera che dal Senato.

Intanto il magistrato di sorveglianza di Bologna ha respinto lo scorso 30 marzo la richiesta di detenzione domiciliare in applicazione dello 'svuota-carceri' per due dei quattro agenti di polizia condannati in via definitiva per la morte di Federico Aldrovandi. I due stanno scontando i sei mesi residui (per via dell'indulto) della condanna a tre anni e sei mesi inflitta.
An. Ga.
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