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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2013 alle ore 16:17.

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Berlino è la città più estesa d'Europa con tre milioni di abitanti, un terzo è verde. A Berlino il 44% delle famiglie non possiede l'automobile: non ce n'è bisogno grazie alla rete di piste ciclabili e alle undici linee di metropolitana. Berlino ha ridotto il numero di aeroporti, da tre a uno caratterizzato da una city-airport dove si insedieranno grandi aziende internazionali. Ancora, Berlino ospita 170 musei, si possono affittare buoni alloggi a 4 euro/mq e comprare a 1200 euro/mq. Berlino ha tutte le condizioni per essere una start up per qualsiasi iniziativa.

Sempre in Germania, da segnalare quando si affronta il tema della riqualificazione di aree urbane dismesse c'è Amburgo. Una città-cantiere. La zona più interessante in termini di rigenerazione è quella di HafenCity dove i magazzini portuali sono stati convertiti in edilizia residenziale e implementati da un'efficiente sistema di infrastrutture e servizi. Tutta la trasformazione è stata coordinata e promossa attraverso una serie di concorsi di urbanistica e architettura e il successo è garantito anche dal mix di usi: un laboratorio di design dove ci sono opere firmate dagli svizzeri Herzog e De Meuron, dall'inglese David Chipperfield, dagli italiani Citterio-Viel e Fuksas.

Ma Amburgo è di particolare interesse anche per la rivoluzione ecologica Quest'anno la città tedesca ospita anche la Mostra Internazionale di Architettura Iba Hamburg (Internationale Bauasstellung Hamburg) per la quale sono stati realizzati una cinquantina di progetti in un quartiere sperimentale dove sono previste residenze, uffici e un grande parco verde nella zona di Wilhelmsburg, separata da ferrovia e autostrada. L'operazione è frutto di partnership tra progettisti, imprese e sponsor ed è stata sviluppata con particolare attenzione al cambiamento climatico.

Marsiglia. Il 2013 è l'anno dell'Iba ad Amburgo ma anche l'anno di Marsiglia, che quest'anno è capitale europea della cultura. "Per più di 30 anni Marsiglia è rimasta immobile, poi come con un fuoco d'artificio, nell'arco di dieci anni tutto è cambiato. Dalla viabilità agli ospedali, dai musei alle residenze, agli uffici. Marsiglia ha cercato di riscattare la sua condizione di città povera e pericolosa lavorando sul territorio". Roland Carta, architetto marsigliese, racconta così l'evoluzione della sua città in cui lavora e in cui ha realizzato numerose opere. "Marsiglia è una città che cresce da dentro, essendo limitata dal mare e dalla montagna non ha avuto l'occasione di espandersi nell'hinterland come hanno fatto più frequentemente altre città". Marsiglia ha rinnovato il suo waterfront con nuovi musei e spazi pubblici, ha riconvertito edifici inutilizzati.

Copenhagen. Anche il Nord Europa ha investito sul tema delle città, a partire dalle grandi infrastrutture (metropolitane, strade, ponti) ma con una particolare attenzione anche alla scala urbana con progetti di piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri. Si lavora per realizzare quartieri senz'auto, si sono costruite scuole ad alta efficienza energetica, e si è fatta sperimentazione sul tema dell'housing. Copenhagen è già un modello avendo investito anche sul design di qualità nelle opere di nuova realizzazione.
Le città europee che hanno lavorato per proiettarsi nel futuro hanno investito nella partnership pubblico-privata, mantenendo una forte regia pubblica, hanno sfruttato i grandi eventi e hanno investito sul progetto. Il tema della città è stato una priorità economica. E per raggiungere dei risultati di qualità evidentemente non bastano slogan che promettono città utopistiche o i numeri dei piani regolatori per controllare la trasformazione delle città: serve un'iniezione di progettualità: masterplan a scala urbana e disegni di dettaglio per ogni cosa.

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