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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2013 alle ore 08:11.
MILANO
Un riavvio quasi immediato per i pagamenti del servizio rifiuti, sotto forma di Tia o Tarsu a seconda delle regole applicate nel Comune l'anno scorso; senza però far scomparire la Tares, che va comunque pagata a conguaglio entro l'anno e si porta dietro la «maggiorazione» da 30 centesimi al metro quadrato trasformata in sovrattassa statale.
Le bozze del capitolo Tares circolate ieri, che potrebbero trovare spazio nel decreto sui pagamenti in programma questa mattina al Consiglio dei ministri o imboccare la via di un provvedimento autonomo, confermano le attese della vigilia. E ne confermano anche i problemi applicativi, a partire dal maxiconguaglio di fine anno che contribuirà a spingere la pressione fiscale nell'ultimo trimestre 2013 assai più in alto dei livelli record appena registrati dall'Istat per gli ultimi quattro mesi del 2012 (si veda la pagina a fianco).
Il provvedimento, almeno nelle bozze, prova a sposare le due esigenze che si contrappongono sul ring della Tares. Le aziende di igiene urbana e i Comuni non possono attendere fino all'estate-autunno i primi incassi e con il calendario Tares rischiano quindi di piombare in una crisi di liquidità che mette a rischio pagamenti ai fornitori e stipendi; lo Stato non intende rinunciare alla «copertura integrale» del costo del servizio rifiuti attraverso il tributo e al miliardo aggiuntivo della maggiorazione.
Per rispondere alla prima esigenza, si rimettono in campo i Comuni, che secondo la nuova norma potrebbero decidere in modo autonomo il calendario dei versamenti, avendo cura solo di pubblicare la delibera 30 giorni prima della scadenza della rata. Le prime rate, su cui l'autonomia degli enti locali sembra piena, potranno essere pagate con gli stessi strumenti utilizzati l'anno scorso, dai bollettini precompilati ai Mav. Tanta libertà si esaurirà però all'ultima rata, «dovuta a titolo di Tares» come precisa la bozza, che avrà le caratteristiche previste per il nuovo tributo fin dal decreto «Salva-Italia» (Dl 201/2011, articolo 14) che l'ha istituito: si potrà pagare solo con F24 o bollettino postale ad hoc, e si dovrà garantire la «copertura integrale» dei costi del servizio in base ai piani finanziari che saranno predisposti nel corso dell'anno. Da "buona" Tares, sarà accompagnata dalla maggiorazione da 30 centesimi al metro quadrato da versare direttamente allo Stato: contestualmente, l'Erario "restituisce" ai Comuni il miliardo di euro che era stato tagliato in vista dell'attribuzione ai sindaci di questa sovrattassa.
Come si vede, il tentativo di compromesso fra due esigenze contrapposte rischia di creare più di un problema, soprattutto ai 40 milioni di italiani che abitano nei Comuni dove nel 2012 si applicava la Tarsu. Solo la tariffa Tia, applicata finora da 1.300 sindaci, già prevedeva la copertura integrale dei costi attraverso l'applicazione del «metodo normalizzato» per la determinazione del conto. L'impatto effettivo dipenderà dalla struttura delle aliquote di ogni Comune, ma in generale nel caso delle famiglie il rischio aumenti sarà collegato al tasso effettivo di copertura dei costi già raggiunto con i rincari della Tarsu negli ultimi anni. Per negozi e piccole imprese commerciali, invece, parte l'applicazione del «metodo normalizzato» che misura il conto sulla base della quantità di rifiuti prodotti: rielaborando le stime diffuse nei giorni scorsi da Confcommercio, nel caso di pagamenti in tre scaglioni si può calcolare un'ultima rata pari a 10-20 volte le prime due a seconda della tipologia di esercizio commerciale.
Nei Comuni che sono già passati alla tariffa, invece, qualche problema potrebbe arrivare sul fronte procedurale, perché le bozze citano per ora solo «i Comuni» come autori degli invii delle bollette, mentre in molti casi l'invio viene fatto dalle aziende, soprattutto nei casi frequentissimi in cui il servizio è gestito dalla stessa impresa per molti enti.
@giannitrovati
gianni.trovati@ilsole24ore.com
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RATE
La bozza di provvedimento dà libertà ai Comuni di decidere il calendario delle rate Tarsu, con l'unico obbligo di pubblicarle almeno 30 giorni prima della scadenza. Questo permette di riavviare subito la macchina della riscossione, spostando all'ultima rata i conguagli Tares (dopo i piani finanziari) e producendo però maxi-rincari a fine anno
RISCOSSIONE
Prevista assoluta autonomia anche sulle modalità di riscossione delle prime rate, che potrebbero utilizzare gli stessi strumenti utilizzati dai Comuni (e dalle aziende, ma la bozza non lo dice) nel 2012, compresi bollettini precompilati, Mav e così via. La terza rata (Tares) andrebbe però pagata solo con bollettino postale ad hoc o F24
MAGGIORAZIONE
L'ipotesi di intervento sposta all'ultima rata anche il pagamento della maggiorazione da 30 centesimi al metro quadrato, che nel nuovo quadro andrebbe versata direttamente allo Stato e non più ai Comuni per finanziare i «servizi indivisibili». Contestualmente, viene ripristinato il miliardo
di euro tagliato ai Comuni in vista della Tares
L'ANTICIPAZIONE
Il calcolo
Sul Sole 24 Ore di ieri è stato pubblicato un articolo che fa il punto sulla Tares e sull'aggravio per le famiglie e le imprese, che nella rata di dicembre si troveranno a pagare la maggiorazione di 30 centesimi per metro quadrato