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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2013 alle ore 16:14.

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La notizia circolava già da giorni nonostante il governatore siciliano provasse a smentirla in tutti i modi: è pronto un incarico alla Regione siciliana per l'ex candidato premier per il movimento Rivoluzione civile, il magistrato Antonio Ingroia. I bene informati sapevano che Ingroia sarebbe andato a sedere proprio lì, al vertice della società di riscossione della Regione siciliana, in un punto molto delicato dell'intera macchina regionale. Da sempre.

E già in un paio di occasioni almeno Crocetta aveva avuto modo di dire che al vertice della ex Serit, ormai totalmente in mano pubblica (90% Regione siciliana mentre il 10% è di Equitalia) dopo la fuoriuscita del socio Monte Paschi, serviva un uomo che potesse garantire la legalità visto che l'analisi delle condizioni economiche della società e alcuni atti che riguardano la gestione degli ultimi anni hanno spinto il governatore a spedire alla Corte dei conti e alla Procura antimafia un corposo dossier che riguarda anche il ruolo di Monte Paschi in una vicenda che si annuncia alquanto complicata.

L'annuncio di un coinvolgimento di Ingroia, dunque, non è arrivato a sorpresa: i cronisti avevano per esempio notato che era ormai diventata un'abitudine l'incontro tra Crocetta e Ingroia all'ora del caffé a Palazzo d'Orleans che è appunto la sede ufficiale del governatore siciliano e qualche giornale online ne aveva parlato. Per rispondere alle esigenze di rispetto della legalità e di controllo al vertice della società di riscossione della Regione siciliana (non va dimenticato che nell'isola l'affare riscossione fece ricchi i cugini andreottiani e mafiosi Nino e Ignazio Salvo) Crocetta non solo ha annunciato di aver indicato Ingroia ma ha messo al suo fianco come vice presidente del Cda di Riscossione Sicilia Spa, l'avvocato Lucia Di Salvo, moglie di un magistrato e nel Cda entra anche l'avvocato Maria Mattarella, figlia di Piersanti, l'ex presidente della Regione siciliana assassinato dalla mafia il sei gennaio 1980.

Per quanto riguarda Ingroia con questo incarico non potrebbe tornare a fare il magistrato e dunque la decisione del Csm sul suo possibile incarico ad Aosta (un punto che era all'ordine del giorno per mercoledì). Crocetta, dal canto suo, non ha fatto mistero di voler rafforzare il suo movimento, il Megafono, coinvolgendo il leader di Rivoluzione civile. Su cui si è immediatamente pronunciato Maurizio Gasparri del Pdl: «Da rivoluzionario a gabelliere. Tutti i salmi finiscono in gloria. Destinato a un'improbabile epopea guatemalteca, conductor di una lista elettorale rifiutata dagli italiani, ora Ingroia é annunciato capo di Riscossione Sicilia spa. Per uno che doveva fare la Rivoluzione civile siamo finiti ad un posto da lottizzato comune. Niente male. Tireranno un sospiro di sollievo i cittadini della Valle d'Aosta».

Intanto il pm, interrogato dai giornalisti, ha dichiarato: «Ritengo sia più utile la mia presenza in Sicilia alla guida di un ente pubblico rispetto all'incarico di giudice, tra l'altro in sovranumero, ad Aosta».

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