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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2013 alle ore 16:14.

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Nel bene e nel male Margaret Tathcher è stata fonte di ispirazione per media, cinema, musica britannica quindi mondiale, anche grazie al suo essere diretta, poco diplomatica, padrona della sintesi e della frase secca, ideale per titoli. Iniziò con poca preveggenza, nel 1973, da ministro dell'Istruzione disse alla Bbc: «Non credo che vedrò mai una donna prima ministro nella mia vita». Concetto già espresso nel 1969: «Nessuna donna del mio tempo diventerà primo ministro o segretario agli Esteri. Non occuperemo mai le posizioni al top e in ogni caso io non le vorrei perché significherebbe dedicarvi il 100 per cento». Poi lo divenne, iniziò una lunga storia d'amore-odio con i media nutrita anche dalle sue parole.

«Essere potente è come essere una signora. Se sei costretta a dirlo, non lo sei».

«Non conosco nessuno che abbia raggiunto i vertici senza duro lavoro. Questa è l'unica ricetta che conosco».

«Non ci può essere libertà se non c'è libertà economica»

«Penso che se mi attaccano sul piano personale, non hanno argomenti politici a sinistra»

«Posso fidarmi del fatto che mio marito non si addormenta in pubblico, di solito applaude nei momenti giusti»

Ed ecco la cronologia della sua ascesa attraverso le sue frasi

«Le persone della mia estrazione sociale hanno bisogno di licei classici per competere con i bambini di famiglie privilegiate come Shirley Williams e Anthony Wedgwood Benn (visconte per 50 anni parlamentare del partito laburista)». 1977, da leader conservatore

«Dove c'è discordia porteremo armonia. Dove errore, la verità. Dove il dubbio, la fede. E dove c'è disuguaglianza, porteremo speranza». Discorso da premier nel 1979, anno della prima elezione

«Per una donna che conosce i problemi di gestire una casa è sicuramente più semplice portare avanti un Paese» (1979).

«La mia non è una politica del consenso ma del convincimento». (1979)

«A coloro che aspettano col fiato sospeso la catastrofe tanto auspicata dai media, cioè la marcia indietro, posso solo dire una cosa: non si torna indietro se non si vuole. La signora non si volta». 1980, Storico discorso al congresso conservatore quando Iron Lady ribadì che non aveva alcuna intenzione di fare marcia indietro sulla liberalizzazione dell'economia, nonostante nel primo periodo della cura Thatcher - e nei tre anni successivi - la disoccupazione fosse aumentata da 1,5 milioni a 3 milioni. The lady is not for turning diventò il motto di colei che i media chiameranno più o meno affettuosamente Maggie, come due giornalisti britannici poi americani, Christopher Hitchens e pochi minuti fa la direttrice di Newsweek Tina Brown su Twitter.

«Non mi dà alcun fastidio se i miei ministri parlano, purché facciano quello che dico io». (1980)

«Nessun si ricorderebbe del Buon Samaritano se lui avesse avuto solo buone intenzioni: lui aveva anche soldi». (1980)

«Amo discutere. Mi piace il dibattito e non mi aspetto che tutti siano là seduti a darmi ragione: non è quello il loro dovere» (1980)

«Rivoglio i miei soldi!» 1980, summit europeo a Dublino

«Nelle loro espressioni un sorriso traditore. Probabilmente è stata la cosa peggiore di tutte». (1983, riferito ai colleghi di governo che le avevano consigliato di ritirarsi).

«Abbiamo dovuto combattere il nemico fuori dalle Falkland. Ma dobbiamo essere sempre vigili sul nemico all'interno che è molto più difficile da combattere e molto più pericoloso per la libertà». (sciopero dei minatori e scontro con la categoria negli anni 1984-1985).

«La società non esiste: esistono individui, uomini, donne e famiglie» (1987)

«Non abbiamo ridotto con successo i confini dello stato britannico per vederli governati con un superstato europeo che esercita un nuovo dominio da Bruxelles». (1988, bandiera dell'euroscetticismo).

«È un vecchio mondo divertente» (27 novembre 1990, alla sua ultima riunione di gabinetto).

«Continuo a combattere, combatto per vincere». Novembre 1990, dopo aver perso voti nel suo partito che la costringono a un secondo round per la leadership Tory. Si dimetterà il giorno dopo.

«Casa è dove si va quando non si ha niente di meglio da fare» (Maggio 1991, sei mesi dopo aver lasciato Downing Street) (angela manganaro)

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