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Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2013 alle ore 15:25.

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La spesa per le retribuzioni dei dipendenti pubblici nel 2011 è stata di 170 miliardi di euro in calo dell'1,6% sul 201o. È il primo calo da oltre 30 anni, ovvero dal 1979, sottolinea l'Aran, che oggi a Roma ha presentato il «Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti», da cui emerge anche una sforbiciata al numero di occupati nella Pa: «dal 2006 al 2011» la contrazione è stata di oltre 230mila unità. Il numero di travet infatti è passato da 3,627 milioni del 2006 a meno di 3,4 milioni nel 2011. La diminuzione in cinque anni è stata poco più del 6%.

Gasparrini: «Ora guardare alla qualità della spesa»
Il calo della spesa complessiva sostenuto dalla Pubblica amministrazione per pagare le retribuzioni è stato possibile grazie alle misure di contenimento varate negli ultimi anni, in particolare il blocco dei contratti e i vincoli al turnover che stabiliscono che si possa assumere nel limite del 20% del personale uscito e della spesa per questo personale. «Il nostro compito - ha detto il presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini - è stato svolto. Il dimagrimento c'è stato e un ulteriore parte ci sarà nel 2013. Ora dobbiamo guardare alla qualità della spesa».

La spesa nel complesso nel 2011 era pari a 170 miliardi di euro, l'11% del Pil e un ulteriore calo del 2,3% è stimato per il 2012. Ma a calare sono anche le buste paga. Le retribuzioni di fatto nel 2011 sono infatti diminuite dello 0,8% per l'insieme del pubblico impiego e le prime anticipazioni sui dati 2012 confermano questo andamento.

Dipendenti pubblici "affollano" il Nord
Secondo lo studio dell'Aran poi emerge come i dipendenti pubblici "affollino" principalmente le amministrazioni del Nord Italia, lasciando un vuoto nelle regioni meridionali. La Lombardia è il territorio che registra il maggior numero di uffici in
sovraorganico rispetto alle proprie esigenze, per una stima intorno al 25 per cento. Segue il Lazio, con il 18% circa, poi il Trentino e la Sardegna, rispettivamente con il 19 e il 12% di impiegati in più. In sottorganico invece le principali regioni del Sud, come la Campania (-21%), la Calabria (-23%) e la Basilicata (-17%).

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