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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2013 alle ore 17:49.

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Noemi Letizia ebbe da minorenne un rapporto consenziente con Silvio Berlusconi. Lo sostiene Francesco Chiesa Soprani, ex agente della ragazza, in un'intervista al programma Servizio Pubblico che andrà in onda questa sera su La7.

Chiesa Soprani osserva che ora Noemi «si gode i soldi che si è presa, immagino. Io ebbi il numero da Emilio Fede, la chiamai, pagai l'aereo a lei e al padre, e vennero in studio da me. Il papà mi disse: «Guarda Francesco non mi interessa il discorso economico, in quanto chi di dovere, e uscì il nome di Berlusconi, ci ha già pagato».

«Noemi - continua l'agente - mi disse di come conobbe il premier e mi spiegò che quando era minorenne, a Roma, ci fu un rapporto consenziente. Questo segreto non fa male a Noemi, questo segreto fa male agli italiani. Di conseguenza non voglio
che l'Italia venga governata;o comunque che gli italiani non si rendano conto di chi è una persona. Non era amico del padre, e siccome questo lo so, lo voglio dire agli italiani. Italiani: non era amico del padre. Domani mi minacciano. Domani mi
sparano. Sono contento cosi».

Chiesa Soprani parla anche di Ruby. «Io - racconta - le spiegai che facevo l'agente televisivo e Ruby mi disse: «Guardi che qua io ho già Lele Mora, Emilio Fede e Silvio Berlusconi che si stanno occupando di me, siccome sono minorenne. E quindi Berlusconi sa che e minorenne. Io sto qua perchè mi pagano la casa, mi danno i soldi, mi fanno divertire..» e poi ha concluso dicendo scopata più, scopata meno, ormai».

La risposta di Ghedini

«Le dichiarazioni rese da tale Soprani, sulla cui credibilità è sufficiente leggere quanto di se stesso ammette in un'intervista dell'aprile 2011 a Vanity Fair, relativamente ai rapporti tra il Presidente Berlusconi e Noemi Letizia e Ruby, sono totalmente destituite di ogni fondamento».

È quanto dichiara in un comunicato l'avvocato e senatore del Pdl Niccolò Ghedini. «Del resto entrambe hanno sempre e reiteratamente escluso le fantasiose illazioni del Soprani - ha aggiunto Ghedini -. Si osservi che per dichiarazioni analoghe già vi era stata la richiesta di intervento all'Autorità Giudiziaria per diffamazione. Ovviamente saranno esperite nei confronti del signor Soprani tutte le azioni giudiziarie più opportune».

«È comunque incredibile che una trasmissione televisiva mandi in onda un servizio con simile senza alcuna verifica nè alcun contraddittorio - ha proseguito l'avvocato e parlamentare -. In particolare è sufficiente una rapida ricerca su internet per apprendere che il presunto scoop non è altro che la riproposizione di dichiarazioni già dal Soprani rilasciate a Vanity Fair nel 2011 e al Fatto Quotidiano nel luglio 2012».

«Quindi nulla di nuovo - ha concluso Ghedini - ma evidentemente si ritengono tali diffamatorie dichiarazioni oggi politicamente utili».

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