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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2013 alle ore 22:52.

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Non esiste un sistema-Romeo in grado di manipolare le scelte della pubblica amministrazione per truccare gli appalti. Esistono, invece, singoli episodi illeciti che la Corte d'appello di Napoli ha punito con tre anni di carcere. La parola fine all'inchiesta che terremotò il mondo politico napoletano (4 assessori comunali arrestati, migliaia di pagine di intercettazioni, parlamentari e uomini delle forze dell'ordine indagati) è stata pronunciata ieri con la sentenza di assoluzione dal reato di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e alla corruzione per l'immobiliarista partenopeo Alfredo Romeo e per la quasi totalità degli imputati finiti davanti alla III sezione della Corte d'appello. Chiamata ad esaminare le carte del processo sul "Global Service", il maxi-appalto da 200 milioni di euro per la manutenzione stradale che l'Amministrazione comunale dell'ex sindaco Rosa Russo Iervolino, secondo la Procura antimafia di Napoli, aveva cucito addosso a Romeo salvo poi ritirarlo alle prime avvisaglie giudiziarie.

Romeo, dunque, non è il "dominus" del Comune, come ebbe a definirlo l'attuale sindaco di Napoli Luigi de Magistris quand'ancora indossava la toga. Ma è un imprenditore che ha promesso due assunzioni in cambio di un interessamento sul prezzario del Comune di Napoli, e che pertanto incassa una condanna a tre anni (con interdizione dai pubblici uffici) per corruzione, a fronte dei due anni comminati dai giudici in primo grado. Condannati anche l'ex provveditore alle opere pubbliche della Campania e del Molise Mario Mautone (colui che doveva intervenire sul prezzario; per lui 25 mesi di reclusione) e l'ex vicepresidente della Provincia di Napoli Antonio Pugliese (24 mesi con pena sospesa; era stato assolto in primo grado). Assoluzioni confermate invece nei confronti degli ex assessori comunali Giuseppe Gambale, Ferdinando Di Mezza e Felice Laudadio e Enrico Cardillo. Il pg Dario Pinelli aveva ritenuto sussistente il reato associativo chiedendo una serie di condanne, tra cui una a 4 anni e 4 mesi per Romeo. L'immobiliarista e Mautone non beneficeranno della pena sospesa.

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