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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2013 alle ore 10:21.

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Inflazione in forte frenata a marzo. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% rispetto a febbraio e cala all'1,6% rispetto a marzo 2012 (dall'1,9% di febbraio). Lo rivela l'Istat rivedendo così al ribasso la stima provvisoria (era +1,7%).

Inflazione dimezzata in sei mesi
Il tasso d'inflazione annuo, sottolinea l'Istat, si è dimezzato nell'arco di sei mesi, scendendo all'1,6% di marzo dal 3,2% di settembre. Inoltre con l'1,6% segnato a marzo si torna indietro a settembre 2010 (quando era stato rilevato lo stesso valore). Su base mensile il tasso è salito dello 0,2 per cento.

Calano i prezzi dei beni energetici non regolamentati
L'ulteriore rallentamento dell'inflazione a marzo (dall'1,9% di febbraio) è principalmente imputabile alla netta decelerazione della crescita su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (+0,2%, dal +2,9% di febbraio). A contribuire all'aumento congiunturale dell'indice sono, in particolare, i rialzi su base mensile dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,7%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,6%), dovuti per lo più a fattori di carattere stagionale.

Inflazione acquisita per il 2013: un per cento
L'inflazione acquisita per il 2013 è pari all'1%. A marzo l'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende all'1,4% (era +1,5% a febbraio). Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo resta stabile all'1,5%. Rispetto a marzo 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende all'1,7%, dal 2,0% di febbraio, e quello dei prezzi dei servizi si stabilizza sullo stesso valore del mese precedente. Pertanto, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi si azzera.

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