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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2013 alle ore 17:13.

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Ospedali aperti di notte dal primo settembre: i nosocomi veneti resteranno aperti dalle 8 alle 24, almeno quattro sere la settimana, due giorni feriali e due festivi. È questa la «rivoluzione civile» del presidente del Veneto, Luca Zaia, che riguarda i servizi ambulatoriali ma soprattutto quelli radiologici, per ottimizzare al massimo l'utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come tac e risonanze magnetiche.

L'obiettivo, secondo Zaia, é tenere aperti il lunedì, il mercoledì, i prefestivi e i festivi dalle 8 alle 24 per abbattere il problema delle liste d'attesa, che in Veneto sono comunque già molto più brevi che altrove: «Ai cittadini chiediamo di darci una mano, perché organizzare tutto all'inizio non sarà facile, ma il nostro pensiero va a loro, a quei cittadini che oggi si trovano ad attendere troppo per una visita».

Una operazione da 30 milioni di euro
L'intera operazione sarà finanziata con circa 30 milioni di euro l'anno, frutto della razionalizzazione di spesa già in atto, destinati al pagamento del personale e delle spese organizzative. Ai lavoratori é garantito il pieno rispetto degli accordi sindacali e, laddove fosse necessario, i direttori generali potranno attivare anche nuove assunzioni. Fra le novità anche il potenziamento del Cup (il centro unico per le prenotazioni), che sarà gestito da un manager che dovrà «assumersi la responsabilità» di sovraintendere al funzionamento della macchina, e la volontà «di prendersi in carico i pazienti» in tutto il loro percorso.

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