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Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2013 alle ore 13:53.

«Occorre partire dal problema lavoro per rimettere in moto l'economia. E dobbiamo dare segnali anche sul problema corruzione, ineludibile quando parliamo di economia e lavoro. La sofferenza sociale investe pure il problema della casa. Poi bisogna dare priorità al privato sociale. Stanno saltando cooperative a ripetizione. E bisogna finanziare gli ammortizzatori sociali». Lo ha detto Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, nel suo intervento conclusivo a Corviale, nella periferia romana, alla manifestazione del Pd contro la povertà.
Piattaforma urgente per affrontare la crisi
Ha invocato una piattaforma urgente per affrontare la crisi. «È chiaro che il grande tema é la questione del lavoro, con una nuova politica a livello europeo, spazio per investimenti che diano lavoro, attenzione alla piccola impresa, attenzione alla corruzione perché stiamo parlando di economia, e meccanismi per mettere in moto una nuova politica industriale», ha detto parlando a Corviale. «Abbiamo bisogno che gli sportelli sociali abbiano un po' di respiro, quando c'era Prodi spendemmo 3 miliardi sul fondo sociale e non c'era la recessione e adesso che siamo nella recessione più grande dal Dopoguerra ci siano 100 milioni», ha ricordato il segretario del Pd. «Inoltre dobbiamo risolvere il problema degli esodati. Va riformata la socialcard, che può diventare una sorta di salario minimo. L'Imu va riformata alleggerendo le fasce deboli. Bisogna fare norme sul salario minimo per chi non é tutelato da contratti. Occorre un osservatorio autorevole sui prezzi amministrati, di cui nessuno parla. La riqualificazione di scuole e quartieri dovremo farla in un piano di concerto con l'Unione europea», ha sottolineato Bersani indicando i temi prioritari di un eventuale governo.
Soluzione condivisa per il Quirinale «fin dove è possibile»
Il Pd cercherà una soluzione condivisa per il Quirinale «fin dove possibile». Lo ha detto il segretario democratico Pier Luigi Bersani, parlando a una manifestazione nella periferia della Capitale, a Corviale, contro la povertà. «La Costituzione dice che il presidente della Repubblica deve rappresentare l'unità nazionale, noi faremo il possibile perché venga eletto con una larga maggioranza. Fin dove possibile». Bersani si è appellato al «senso di responsabilità» dei parlamentari e ha sottolineato che «la questione del governo non c'entra niente».
Il governissimo non è una risposta credibile
«Il governissimo non é una risposta credibile e poi come si può pensare che io Brunetta e Gasparri», ha detto Pier Luigi Bersani a Corviale. «Abbiamo già visto il governo Monti, figuriamoci nella versione politica. Poi la mattina mi parlano di governissimo e il pomeriggio mi danno del golpista...», ha ricordato.
Berlusconi non ce lo possiamo permettere
Bersani non accetta di sentirsi dire che bisogna «fare qualcosa» dal centrodestra o da quei giornali che «facevano finta di credere alle colossali panzane» di Silvio Berlusconi. «Chi ci ha portati fin qui. Non possiamo dimenticare che in questi dieci anni ne abbiamo viste di cotte e di crude. Ora, senza scadere nella rissa, diciamo almeno che non possiamo più permetterci quello che abbiamo visto in questi anni, una politica attorcigliata attorno alla vita privata di qualcuno».
Ai Cinque Stelle: avanti sulla distruzione del Paese
«Ai Cinque Stelle dico: predicavate il cambiamento e ora? Siete ancora lì a dire che c'é l'inciucio Berlusconi-Bersani? Avanti sulla distruzione del Paese», ha detto il segretario del Pd replicando al M5S. Bersani ha ricordato che M5S ha detto «no alla proposta di un Governo di cambiamento».
No allo scambio tra governo e Quirinale
Il Pd ha detto no allo scambio tra governo e Presidente della Repubblica che voleva il Pdl. «Il Pdl ha detto no» al governo di cambimento guidato da Bersani, «ma a un certo punto ha detto sì purché noi indichiamo il Presidente della Repubblica. Allora io ho detto no».
A Renzi: l'arroganza umilia chi ce l'ha
«Ho sentito qualcuno che mi ha detto che ci vuole dignità. Io una frase così non l'avrei accettata neanche da mio padre. Per il bene del partito sto zitto, perché l'arroganza umilia chi ce l'ha», ha detto Bersani riferendosi alle affermazioni dei giorni scorsi di Matteo Renzi.
Se sono d'intralcio mi levo
«L'ho detto anche in cinese: ci siamo se serviamo alla causa. Se sono di intralcio mi faccio da parte. Io testardo, ma dove siamo arrivati? C'è una politica disinteressata e costituzionale», ha detto Pier Luigi Bersani.
Thatcher: lo sviluppo delle disuguaglianze è iniziato con lei
«Il Pd - ha detto Bersani a Corviale criticando l'ex primo ministro britannico appena deceduta - ha idee precise e irrinunciabili su come riprendere la strada: si riparte da chi è più nei guai senza promettere miracoli e non solo per lavarsi la coscienza. La storia dello sviluppo delle disuguaglianze è cominciato con la Thatcher e ancora oggi la ricchezza è mobile, ma la povertà è stabile».
Serve una scossa su sociale e moralità
«Serve una scossa dal lato sociale e una scossa dal lato della moralità pubblica. Con meno di questo é molto difficile che l'Italia possa riprendere il suo cammino», ha detto Pier Luiig Bersani chiudendo la manifestazione di Corviale contro la povertà.
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