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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2013 alle ore 18:45.

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Bernd Lucke (Ap)Bernd Lucke (Ap)

È stato fondato oggi in un clima di incredibile entusiasmo «Alternative für Deutschland» (AfD), il partito che per acclamazione dei delegati ha deciso di presentarsi alle elezioni del 22 settembre per la Cancelleria. La sala dell'hotel Intercontinental di Berlino in cui si è svolto l'evento ha fatto fatica ad accogliere i 1500 delegati, alcuni dei quali portavano un biglietto vero da 100 marchi sul bavero della giacca.

«Basta con questo euro», «la reintroduzione del marco non deve essere un tabù», questi gli slogan scanditi durante la manifestazione, mentre l'economista amburghese Bernd Lucke, fondatore di AfD, annunciava dalla tribuna che «adesso si parte, dobbiamo abolire l'euro, se siamo dei veri europei».

Polemizzando con Angela Merkel, che ripetutamente ha affermato che «se fallisce l'euro fallisce l'Europa», Lucke ha spiegato che «se fallisce l'euro, non fallisce l'Europa, ma fallisce questo governo». Il fondatore del partito anti-euro tedesco, 7mila tesserati per il momento, si è collocato durante il suo discorso nella tradizione politica di Adenauer, Kohl, Schmidt e Willy Brandt, spiegando che AfD «non è né di destra, né sinistra. Non abbiamo bisogno di alcun cartello ideologico direzionale, ma solo di un sano buonsenso».

Secondo alcuni sondaggi la nuova formazione è accreditata di un massimo del 17% dei voti, ma solo un 7% dichiara che potrebbe votarla con certezza. Il che significa che non è sicurissimo, ragionevolmente, anche l'ingresso al Bundestag ma non è nemmeno da escludere una sorpresa.

I timori del governatore dell'Assia
Il governatore dell'Assia, Volker Bouffier (Cdu), invita però il suo partito (che è anche quello della Bundeskanzlerin) a non prendere sotto gamba AfD, spiegando che «dobbiamo analizzare accuratamente la situazione». Un altro fondatore di AfD, il giornalista Konrad Adam, tra il tripudio dei delegati ha esclamato, rivolgendosi agli altri partiti, che adesso «hanno paura di noi».

Cdu saldamente in testa nei sondaggi
Sarà, eppure Merkel sembra godersi l'ampio vantaggio, che addirittura è salito al 42% (segno che i tedeschi per ora apprezzano le politiche di rigore della cancelliera che penalizzano le economie dei Paesi periferici della zona euro, Italia compresa). Seguono una Spd (i socialdemocratici dello sfidante Peer Steinbrück) al 27% e gli attuali alleati della Merkel al governo, i liberaldemocratici del vicecancelliere Roesler, che che a cavallo del 5% vedono seriamente la possibilità di uscire dal parlamento.

«Non c'è un bel bilancio, Frau Merkel»
Il candidato cancelliere socialdemocratico Peer Steinbrück ha attaccato oggi la cancelliera e il suo esecutivo, sostenendo che il governo attuale sia improduttivo e porti il paese in una situazione di stallo. «La Germania è un Paese forte, ma ci sono molte persone a cui le cose non vanno bene», ha detto. L'ex ministro delle Finanze della grande coalizione ha rimproverato la coalizione giallonera Cdu-Fdp di essere incapace di portare soluzioni concrete «sul piano del fisco, dei salari, della svolta energetica». Criticando direttamente la cancelliera, Steinbrück ha detto: «Anche se ha un fare presidenziale, lei non è il presidente della Repubblica, lei è alla guida del governo, ed è responsabile delle azioni di questo governo».

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