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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2013 alle ore 19:44.

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Quasi nove mesi alla ricerca di un accordo per scongiurare i licenziamenti e salvare i conti del San Raffaele che il nuovo proprietario, Giuseppe Rotelli, vuole portare in salvo entro il 2013. Ma finora sindacati e azienda non sono riusciti a trovare una soluzione.

Ecco le tappe della vertenza contrattuale.

30 luglio 2012: l'azienda comunica la situazione economica di forte perdita e la necessità di misure per mettere in sicurezza l'ospedale, tra cui il superamento degli accordi aziendali e il licenziamento collettivo di 400 dipendenti del comparto.
Nei primi 5 mesi del 2012 l'ospedale ha perso 21 milioni di euro, nel 2011 perdita complessiva è di 65 milioni.

14 settembre: l'azienda presenta ai sindacati un programma alternativo ai licenziamenti (con il taglio del 10% dei costi del personale, il superamento dell'accordo aziendale del 2010, e il passaggio al contratto della sanità privata Aiop), riproposto per iscritto il 19/9, ma i sindacati non condividono.

31 ottobre: l'azienda avvia la procedura di licenziamento collettivo per 244 dipendenti del comparto e comunica la disdetta degli accordi aziendali dal primo gennaio 2013.

ottobre-dicembre: 13 incontri tra azienda e sindacati per trovare un accordo ed evitare i licenziamenti

15 dicembre 2012: chiusura della prima fase "sindacale"della procedura di licenziamento collettivo con un mancato accordo.

21 gennaio 2013: azienda ed Rsu (a maggioranza) firmano un accordo che evita i licenziamenti, prevede una riduzione salariale media del 9%, il passaggio al contratto della sanità privata Aiop, la revisione di tutti gli accordi sindacali.

26-29 gennaio 2013: i lavoratori bocciano l'accordo con il referendum. I no sono il 55%.

31 gennaio 2013: si chiude al Ministero la seconda fase della procedura di licenziamento collettivo. L'azienda ha 120 giorni per effettuare i licenziamenti.

18 febbraio 2013: il nuovo Prefetto di Milano propone ad azienda e Rsu alcuni miglioramenti all'accordo firmato al Ministero, tra cui l'impegno dell'azienda a non effettuare i 244 licenziamenti, nè nessun'altra procedura di licenziamento collettivo fino al 31 dicembre 2014. - 19 febbraio: l'azienda accetta la proposta del Prefetto.

20 febbraio 2013 : l'Rsu rifiuta la proposta e di indire un nuovo referendum su questa.

4 marzo2013: un "comitato referendum" trasmette a Rsu, azienda e Prefetto una petizione di 919 firme per chiedere un nuovo referendum sull'accordo proposto dal Prefetto. No dell'Rsu.

12 aprile 2013: partono le prime 40 lettere di licenziamento.

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