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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2013 alle ore 06:37.

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Riccardo Sabbatini
Alcuni hanno parlato di una riedizione sui generis del tradizionale "modello renano" in cui il ruolo propulsivo nell'assicurare il credito all'economia verrà svolto in futuro da un assicuratore più che da un banca, come è stato finora. L'assicuratore in questione è Allianz, il gigante bavarese delle polizze, che nelle scorse settimane ha alzato il velo sui suoi ambiziosi progetti di direct lending. Cioè di finanziamento diretto all'economia attraverso investimenti in strumenti di equity e di debito.
Il volume attuale di simili asset si colloca in un ammontare già ragguardevole, 55,8 miliardi di euro, ma a medio termine - ha spiegato Maximilian Zimmerer, membro del management board della compagnia, nel corso della presentazione dei risultati annuali - raggiungerà gli 80 miliardi di euro.
Nel portafoglio attuale c'è di tutto – vedi tabella – da mutui immobiliari e prestiti commerciali a private placement in Usa, a investimenti in immobili, fonti rinnovabili e infrastrutture, a fondi di private equity.
Gli assicuratori tedeschi stanno affrontando la sfida del deutsch bund "a prova di crisi", che rende poco più dell'1% ed è quindi incapace di fronteggiare i tassi garantiti sulle polizze vita.
E, nella ricerca di investimenti alternativi e maggiormente profittevoli, trovano nella loro strada gli asset (anche portafogli di crediti) messi in vendita soprattutto dalle banche regionali alle prese con un delicato processo di ripatrimonializzazione. Il "neo-modello renano" è coerente con le esigenze di finanziamento a lungo termine dell'economia visto che anche gli assicuratori hanno il medesimo orizzonte d'investimento. E con la necessità, sul piano politico e sociale, di trovare partner stabili per le società manifatturiere tedesche.
Anche la regolamentazione favorisce una simile evoluzione. A differenza di quanto avviene in Italia, in Germania (ma anche in Francia) le compagnie possono erogare direttamente mutui immobiliari alle famiglie, ciò che spiega l'elevato portafoglio di mortage detenuto dal gruppo tedesco. Nelle nuove frontiere degli investimenti in infrastrutture ed energie rinnovabili Allianz ha costituito team di specialisti a Londra con il compito di selezionare i migliori progetti.
L'approccio non è sempre lo stesso. Per le infrastrutture, dove pure è stato costituito un fondo chiuso per investimenti diretti (tra l'altro nel settore del gas), la via maestra è piuttosto quella dei project bond. Per le energie rinnovabili, invece, il finanziamento passa soprattutto attraverso un fondo dedicato. La finalità, comunque, non cambia. Lo scopo rimane quello di estrarre un premio dalla illiquidità ed il lungo orizzonte temporale di quegli investimenti.
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