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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2013 alle ore 15:21.

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Nel nome di Francesco Pinna e Matteo Armellini gli ultimi due lavoratori del mondo dello spettacolo morti mentre stavano allestendo due palcoscenici agli antipodi d'Italia: Trieste e Reggio Calabria. Soprattutto affinché mai più una festa diventi una tragedia: da domani, e per due giorni, a Bologna si riuniscono in un convegno sulla sicurezza gli iscritti di Assomusica (l'associazione che riunisce i maggiori organizzatori e promoter di eventi live sul territorio nazionale). Due giorni organizzati in collaborazione con il Comune, l'Azienda Usl di Milano e il Ministero della Salute in cui si farà il punto su un mondo tanto affascinante quanto impossibile da capire per chi gli spettacoli li vede dall'altra parte del palco.

Per capire le proporzioni della macchina che sta dietro l'organizzazione di un concerto basti pensare che i soli associati di Assomusica (110 tra i quali si contano Trident, Ballandi Entertainment e Barley Arts, solo per citare i più famosi) hanno messo in cassa, nel 2012, 900milioni di euro ossia l'80% del fatturato complessivo della musica dal vivo. E se i numeri relativi agli introiti sono chiari, molto meno lo sono quelli relativi alle persone che girano l'Italia e il mondo per montare e smontare show, spesso in una sola notte. Migliaia sono gli addetti tra tour manager, p.a. manager, stage manager fonici, tecnici luci, rigger, backliner, responsabili all'allestimento dei camerini, facchini e operai. Un universo professionale impensabile se, almeno per una volta, nella vita non si capita dietro le quinte di uno spettacolo. Un universo di cui Francesco Pinna e ancor più di lui Matteo Armellini facevano parte. Quest'ultimo, in particolare, morto a Reggio Calabria, era un rigger: un uomo delle altezze, uno di quei tecnici che si arrampicano su americane e impalcature per montare amplificatori e impianti luci. Matteo morì perché il pavimento su cui poggiava la struttura che stava montando non ne resse il peso.

Giornate di polemiche, anche cattive, in cui la responsabilità di quella morte fu rimpallata di continuo. Giornate che non si devono ripetere più: proprio per questo da domani con "Sicuramente Live - Spettacoli dal vivo: cultura e lavoro in sicurezza" gli addetti ai lavori si alterneranno ai microfoni della Sala Borsa di Bologna per capire in che modo si possano tutelare le vite di quelle migliaia di persone che hanno scelto di lavorare dietro le quinte. Proprio come Francesco e Matteo.

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