Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2013 alle ore 22:57.

My24

Antonio Laudati lascerà la Procura di Bari. Così ha deciso la terza commissione del Consiglio superiore della magistratura, disponendo il trasferimento del magistrato - già indagato alla Procura di Lecce per favoreggiamento a Gianpaolo Tarantini nell'inchiesta sulle escort a Silvio Berlusconi – alla Procura generale della Corte d'Appello di Roma.
La commissione, presieduta da Roberto Rossi, ha deciso per il trasferimento nelle funzioni di sostituto procuratore generale con 13 voti a favore e 8 contrati.

Ora dunque, il procedimento ancora pendente dinanzi alla prima commissione, quella disciplinare, finirà in archiviazione. Difatti, il magistrato – che in passato ha ricoperto il ruolo di direttore degli Affari penali del ministero della Giustizia con i Guardasigilli Clemente Mastella e Angelino Alfano - aveva presentato istanza di trasferimento proprio per superare il procedimento per incompatibilità ambientale sorto dopo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Lecce. Per il procuratore capo salentino Cataldo Motta, infatti, Laudati «con abuso dei poteri e violazione dei doveri di magistrato», avrebbe "aiutato" Tarantini e Berlusconi a «eludere le indagini sul caso Escort» della Procura di Bari, per «favorire indirettamente l'immagine istituzionale» dell'ex presidente del Consiglio.

Un capo d'imputazione che pesa come un macigno per Laudati. Il procedimento è uno solo, anche se presenta due diversi filoni che si fondano in una guerra di ‘veleni' attorno alle indagini più delicate della Procura di Bari, quella sulle prostitute a Berlusconi e sul sistema di tangenti e spartizione "secondo manuale Cencelli" attorno alla sanità della Regione Puglia. Da una parte c'è Laudati e il suo presunto interessamento a "eludere" le indagini sull'ex presidente del Consiglio, dall'altra il conflitto tra i pm Scelsi e Digeronimo, con la successiva decisione dello stesso Laudati di avviare ulteriori indagini "illegittime" sull'operato di entrambi i magistrati nelle rispettive inchieste.

Secondo il procuratore di Lecce, Laudati avrebbe «aiutato Tarantini e gli altri indagati del procedimento ad eludere le indagini (…) nel quale era coinvolto quale fruitore delle prestazioni sessuali il presidente del Consiglio Berlusconi». In particolare, avrebbe «aiutato» lo stesso Berlusconi «ad eludere le indagini, dirette ad accertare anche l'eventuale suo concorso nei reati» disponendo nel corso di una riunione del 26 giugno 2009 alla scuola Allievi della Gdf di Bari, tre mesi prima del suo formale insediamento come procuratore, che «le indagini venissero sospese e non si adottasse alcuna iniziativa fino a quando non avesse assunto le funzioni».

Così facendo - ritiene Motta - avrebbe «impedito l'assunzione di sommarie informazioni delle escort non ancora ascoltate», causando «intralcio» all'inchiesta e mettendo a repentaglio anche «la genuinità ed efficacia delle dichiarazioni» delle donne che avrebbero potuto svelare condotte penalmente rilevanti di Berlusconi.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi