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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2013 alle ore 15:57.

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Giovedì sera Vladimir Putin, intervenuto all'inaugurazione dei Campionati mondiali di hockey su ghiaccio under 18 a Soci, aveva fatto osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Boston. Un attacco terroristico, aveva detto, organizzato in occasione di un avvenimento sportivo internazionale, «il che lo rende ancora più ripugnante». Certo il presidente russo non poteva immaginare, in questo momento di rapporti così complessi tra Mosca e Stati Uniti, quanto potesse essere coinvolto nei terribili fatti del 15 aprile. Perché i terroristi di Boston, ha annunciato l'Associated Press, vengono dalla Russia.

Dal Caucaso settentrionale, da una regione vicina alla Cecenia anche se, secondo le prime informazioni diffuse da alcuni media americani, cecena è la loro nazionalità. Come scrive l'agenzia russa Interfax, sulla pagina del network sociale russo - Vkontakte - del minore dei fratelli Tsarnaev, il 19enne Dzhokhar - il sopravvissuto tra i due, ora in fuga - si fa sapere che il ragazzo aveva studiato nella scuola n.1 di Makhachkala, la capitale della repubblica russa del Daghestan, particolare confermato sia per Dzhokhar che per Tamerlan, il sospetto ucciso al Mit, dal direttore della scuola, Temurmagomed Davudov. Secondo cui i due ragazzi venivano da una famiglia di profughi kirghizi. Nella pagina di Vkontakte, tra i gruppi di interesse ce n'è uno di nome "Cecenia, tutto sulla Repubblica cecena". Dzhokhar avrebbe visitato la propria pagina per l'ultima volta il 19 aprile, alle 5 del mattino. Dopo, sulla sua pagina ci sono soltanto commenti che lo accusano per l'attentato di Boston.

Mentre centinaia di agenti sono in cerca del fratello, si tenta di indovinare la motivazione del gesto, il tipo di legame che esisterebbe tra Boston e la Cecenia. Dove il pugno di ferro del presidente voluto da Putin, Ramzan Kadyrov, all'apparenza ha soffocato la ribellione indipendentista, tanto che da tempo non si hanno più notizie di scomparse di boeviki, i guerriglieri islamici che combattevano il regime. Kadyrov, che sarebbe finito peraltro in questi giorni nella "lista nera" di cittadini russi banditi dagli Stati Uniti per abusi di diritti umani, si affretta a prendere le distanze dai fratelli Tsarnaev: da diversi anni non avevano più alcun legame con la Cecenia, ha detto il portavoce di Ramzan Kadyrov, Al'vi Karimov.

«Molti anni fa la famiglia se ne è andata dalla Cecenia in un'altra regione russa - ha detto il portavoce a Interfax - poi per lungo tempo ha vissuto in Kazakhstan, e da là negli Usa». I due fratelli dunque non hanno vissuto in Cecenia «in eta' matura, e se hanno preso una brutta strada, la domanda è da rivolgere a chi li ha educati». Anche il legame con la Russia potrebbe essersi indebolito, se è vero che il fratello ucciso, Tamerlan, praticava la boxe e sognava di partecipare alle Olimpiadi, ma sotto la bandiera degli Stati Uniti. Di cui sognava di avere un giorno la cittadinanza.

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