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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2013 alle ore 08:14.

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Se il Pd voterà Rodotà per il Colle «si apriranno praterie» per il Governo. Questa la linea di M5S portata ieri dai capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi all'assemblea dei parlamentari prima della quarta votazione per il Colle. «È il presidente dei cittadini e non dei partiti», per cui qualunque nome indicherà Rodotà per formare un nuovo esecutivo, una volta presidente, «a noi andrà bene». «Nessuno nel M5S si è mai sognato di votare Prodi e non se lo sognerà nemmeno in futuro. Il nostro presidente è Rodotà» è il sigillo che mette Beppe Grillo sulla sua candidatura. Che anzi incalza il Pd: «Io vorrei una risposta da Bersani, non lo capisco, non riesco a capacitarmi del fatto che il suo partito non voti Rodotà. Se non c'è un motivo allora significa che ci sono dei motivi inconfessabili. Perché no, Bersani?» ha chiesto Grillo. In serata il leader del Movimento fa capire che, dopo il 4° scrutinio che ha bocciato Prodi, la posizione non cambia. «Se ora il Pd voterà Rodotà?», gli chiede un giornalista durante il suo tour in Friuli per le regionali. «Vincerà», è la risposta.
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