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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2013 alle ore 23:55.

Mancano quattro punti allo scudetto bianconero. La squadra di Conte supera l'ultima grande avversaria che avrebbe potuto seppur timidamente minare le sue granitiche certezze, il Milan. Niente da fare. Non ci sono avversarie che tengano. In caso di vittoria e di un precedente inciampo del Napoli che gioca col Pescara sabato sera, potrebbe addirittura festeggiarlo in occasione del derby col Torino e dopo la doccia spostarsi allo Juventus Stadium per festeggiare. Per il balzo avanti decisivo le è bastato un calcio rigore, piazzato alla perfezione da Vidal.
Il resto è un altro campionato. Comandato al momento dal Napoli che a -11 dalla capolista e con la vittoria sul Cagliari prende ulteriori distanze dal Milan, staccato di 7 punti. Juve-Milan somiglia tutto tranne che a un big match. Partita fiacca, senza acuti, tra due squadre come si dice in gergo "arrivate". Un po' meglio i bianconeri nella ripresa ma a tratti la gara più attesa è stata addirittura soporifera. Dopo il vantaggio conquistato su rigore ha preso il sopravvento il trio della resistenza, Bonucci- Barzagli- Chiellini con la solidità difensiva che per tutto l'anno è stata il fiore all'occhiello della Juve, e il Milan orfano di Balotelli non ha trovato spazi per provare a raddrizzare la gara.
L' asticella degli obiettivi rossoneri, dunque, si abbassa. Dopo un inizio di stagione disastroso la squadra di Allegri si è prodotta in una fantastica rimonta che aveva persino concesso ai suoi tifosi di sognare un testa a testa scudetto. Ma il grande dispendio si è fatto sentire. Ora, alla luce degli ultimi risultati, anche il secondo posto è diventato un tabù. Si punta al terzo, che però garantisce l'ingresso in Champions solo passando attraverso i preliminari e comunque c'è un nutrito gruppetto ancora in lizza per lo stesso obiettivo. Ieri è stata una giornata piena di sorprese con ben tre gare risolte sul filo del fischio finale. E si tratta in tutti i casi di risultati importantissimi.
Per Mazzarri è stata una giornata magica. Napoli-Cagliari sembrava non finire mai. Sardi in vantaggio con Ibarbo, poi due volte Napoli con Hamsik e Cavani e poi la doccia fredda del pareggio di Sau. Ma la sorpresa è arrivata al 94' con una splendida traiettoria di Lorenzo Insigne, l'uomo della provvidenza e, viste le voci di mercato che circolano intorno a Cavani, sicuramente il cavallo di razza su cui puntare per il futuro. La ciliegina sulla torta però arriva in serata, quando Amelia stende Asamoah e Vidal dal dischetto risolve il posticipo sbriciolando le ambizioni del Milan. Stesse note liete per la Fiorentina, protagonista di un'altra partita col brivido vinta 4-3 con il Torino. La squadra di Ventura, capace di rimontare con un grande secondo tempo i tre gol di vantaggio viola, spegne la luce a un passo dal traguardo. È Romulo, a 4' dalla fine, a riportare in quota i sogni europei della squadra di Montella. In chiave salvezza è invece fondamentale il punto conquistato dal Palermo nel derby col Catania in pieno recupero. Finisce in rissa con la formazione di Maran che dopo il gol di Barrientos pregustava traguardi inaspettati e la gioia di Sannino e dei suoi che pur restando in una situazione critica al penultimo posto appaiati al Genoa trovano nel gol di Ilicic un segno della provvidenza al quale aggrapparsi per compiere un miracolo di fine stagione, complice anche la vittoria di musira del Chievo sul Siena che lascia apertissima la lotta per la salvezza.
In tutto questo la Roma frena di fronte all'impennata di orgoglio di un Pescara ormai rassegnato alla retrocessione che passa in vantaggio ma si fa raggiungere dal gol di Destro subentrato a partita in corso. Finisce 1-1 la gara tra Bologna e Sampdoria, tranquille ma ancora a caccia dei punti per poter tirare un sospiro di sollievo definitivo. Brutta e risicata, ma fondamentale per non scivolare nell'oblio, la vittoria dell'Inter a San Siro sul Parma. Dopo tre sconfitte consecutive, due in campionato e due in coppa Italia, i nerazzurri decimati dagli infortuni rialzano la testa grazie a un unico spunto, quello di Rocchi che trasforma un cross di Jonathan. Una vittoria che non placa le contestazioni per una stagione fallimentare. E che non consolida comunque il futuro di Stramaccioni sulla panchina.
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