Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 22 aprile 2013 alle ore 11:12.

My24

BRUXELLES – L'Italia ha chiuso il 2012 con un deficit pubblico del 3,0% del prodotto interno lordo, secondo Eurostat, il braccio statistico dell'Unione. Il dato è in linea con quello dell'Istat, ma leggermente più elevato della previsione della Commissione che qualche settimana fa aveva stimato il disavanzo al 2,9%, sotto quindi al limite di Maastricht. La stima di Eurostat potrebbe complicare il tentativo italiano di uscire dalla procedura di deficit eccessivo. Una decisione su questo fronte è attesa in maggio.

Secondo Eurostat, il deficit italiano è in calo dal 2009, quando era pari al 5,5% del Pil. Nel 2010 era al 4,5%, nel 2011 al 3,8%. La pressione dei mercati e le esortazioni dell'Europa hanno indotto i governi che si sono succeduti in questi anni a ridurre il disavanzo. In compenso il debito è aumentato, sia in termini reali che in rapporto al Pil: 116,4% nel 2009, 119,3% nel 2010, 120,8% nel 2011, 127,0% nel 2012. L'anno scorso il debito ammontava a 1.988 miliardi di euro.
Il dato Eurostat era atteso perché si tratta di uno dei parametri che verranno valutati dalla Commissione nell'analisi sulla sostenibilità dei conti italiani, la cui pubblicazione è prevista in maggio. Un deficit sotto al 3,0% del Pil avrebbe certamente facilitato l'uscita del paese dalla procedura di deficit eccessivo, tanto più che il governo italiano ha dato nuove assicurazioni sia sul 2013 e che sul 2014. Non è ancora chiaro quanto un disavanzo del 3,0% penalizzerà le speranze dell'Italia.

Qualche settimana fa al portavoce della Commissione Simon O' Connor fu chiesto se il deficit dovesse essere per forza sotto al 3,0% o se un disavanzo al 3,0% fosse sufficiente. Ai tempi, la risposta fu evasiva; in parte perché il giudizio della Commissione dipende anche dalla sosteniblità a medio termine dei conti pubblici italiani, e quindi dall'evoluzione del debito. Nel suo comunicato, Eurostat inserisce l'Italia tra i 17 paesi membri con "un deficit superiore al 3,0% del Pil".
La decisione dell'esecutivo comunitario sarà basata anche sull'andamento del deficit strutturale, assai più positivo sia del debito che del deficit nominali. Tra le altre cose, Eurostat ricorda che nel 2012 la quota italiana di "prestiti intergovernativi nel contesto della crisi finanziaria" è salita a 36,9 miliardi di euro, pari al 2,4% del Pil. A livello di zona euro, il deficit pubblico è sceso nel 2012 al 3,7% del Pil (dal 4,2% nel 2011), mentre il debito è salito al 90,6% (dall'87,3% di due anni fa).

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi