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Questo articolo è stato pubblicato il 22 aprile 2013 alle ore 13:27.

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Il gip del Tribunale di Palermo Riccardo Ricciardi, a tre giorni dalla sentenza della Cassazione , ha distrutto oggi le intercettazioni telefoniche tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l'ex ministro Nicola Mancino registrate dalla Procura di Palermo nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia. Oltre al gip Ricciardi era presente anche il tecnico che ha materialmente distrutto il file audio
e un cancelliere.

Erano stati i legali di Massimo Ciancimino, uno degli imputati del processo-trattativa, a rivolgersi alla Cassazione per opporsi alla distruzione delle intercettazioni tra Napolitano e l'ex ministro Mancino che era gia' stata decisa dal gip Ricciardi. Il capo dello Stato, la scorsa estate, aveva anche sollevato un conflitto di attribuzione con la Procura di Palermo, "vinto" dallo stesso Quirinale.

Il gip di Palermo, Riccardo Ricciardi, ha distrutto le intercettazioni delle conversazioni
telefoniche tra il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e l'ex ministro Nicola Mancino, registrate nell'ambito dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia.

Nelle motivazioni depositate proprio oggi la Cassazione spiega che le intercettazioni tra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e Nicola Mancino devono essere distrutte "con procedura camerale", senza contraddittorio tra le parti, perchè le registrazioni hanno costituito un "vulnus costituzionalmente rilevante".

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