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Questo articolo è stato pubblicato il 23 aprile 2013 alle ore 06:39.

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NEW YORK
Un attentato appoggiato da al-Qaida alla linea ferroviaria Toronto-New York: lo stavano preparando due persone arrestate ieri dalle autorità canadesi in collaborazione con l'Fbi. L'operazione è avvenuta lo stesso giorno in cui la magistratura americana ha incriminato per attentato terroristico con uso di «armi di distruzione di massa» il giovane ceceno responsabile della strage di Boston. I giudici hanno mosso le accuse a Dzhokhar Tsarnaev, il 19enne che con il fratello maggiore Tamerlan ha fatto esplodere due bombe alla maratona di Boston provocando due morti e quasi 200 feriti e uccidendo, nella drammatica fuga, un poliziotto. Per questo il giovane - se riconosciuto colpevole - rischia la pena di morte.
Il clima di tensione è rimasto però vivo in America anche nel giorno dell'incriminazione: ieri sera le autorità canadesi hanno annunciato di aver sventato un complotto terroristico effettuando due arresti, seppur slegati dalla tragedia di Boston. Due sospetti - Chiheb Esseghaier e Raed Jaser - sono stati fermati, uno a Montreal e l'altro a Toronto, perché stavano pianificando un attacco terroristico alla linea ferroviaria Toronto-New York. L'operazione è stata condotta in collaborazione con l'Fbi americano: i due sospetti, hanno rivelato alcune fonti alla tv canadese Cbc, sono rimasti sotto stretta sorveglianza per oltre un anno in Quebec e in Ontario e gli arresti sono stati eseguiti ieri pomeriggio dall'antiterrorismo.
Secondo le autorità, il complotto sventato ricorda in modo più pericoloso quello, anch'esso fallito, dei cosiddetti Toronto 18, quando nell'estate 2006 la polizia arrestò 18 persone in una massiccia retata anti-terrorismo: l'accusa era di aver ideato piani per far esplodere la Peace Tower sulla Collina del Parlamento e la borsa di Toronto.
Intanto, sempre ieri, il giovane Tsarnaev è stato messo formalmente in stato d'accusa, mentre si trova ancora ricoverato in gravi condizioni in ospedale. I due capi d'imputazione (il primo è l'attentato, il secondo riguarda la «distruzione di proprietà con un ordigno esplosivo che provoca morti») sono stati letti da un giudice federale che si è recato appositamente in ospedale.
La magistratura americana ha deciso di procedure senza indugi: Dzokhar, cittadino degli Stati Uniti, verrà processato da un tribunale ordinario, non da speciali corti militari come se fosse un «combattente nemico». Questa scelta era stata invocata da alcuni esponenti repubblicani, ma era parsa improbabile per gli ostacoli costituzionali e perché le autorità Usa in questi anni hanno portato a termine con successo numerosi casi anti-terrorismo attraverso il tradizionale sistema giudiziario.
Tra i principali casi, ha ricordato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney, i tentativi di far esplodere un aereo di linea nel 2009 e di far scoppiare bombe a Times Square a New York nel 2010. «Processeremo questo terrorista nel nostro sistema di giustizia - ha affermato Carney - ha dimostrato di funzionare e di poter anche ottenere utili informazioni di intelligence dai sospetti».
Dall'ospedale, dove è ricoverato con una ferita alla gola, Dzhokhar ha cominciato già a rispondere ieri per iscritto alle domande degli inquirenti. Le autorità vogliono verificare dove i due fratelli intendessero effettuare altri attentati, considerati possibili per la quantità di esplosivi rudimentali trovati in loro possesso. Nel mirino ci sono inoltre e soprattutto i possibili legami dei due con organizzazioni terroristiche internazionali o personaggi che potrebbero averli ispirati.
Sotto indagine è il viaggio di sei mesi che l'anno scorso Tamerlan fece nel Dagestan russo, patria di fermenti dell'estremismo islamico. Tamerlan e sua madre, che oggi vive in Russia, avevano mostrato crescente interesse per correnti religiose radicali. L'Fbi è stata criticata per non aver captato sospetti di potenziali attentati: prima del viaggio aveva interrogato Tamerlan su richiesta delle autorità di Mosca, senza trovare indicazioni preoccupanti.
L'incriminazione di Dzhokhar è stata accompagnata dalla prima documentazione ufficiale sulle prove finora rinvenute ed esaminate dall'Fbi. Gli ordigni usati erano di bassa qualità, costruiti con pentole a pressione, ma pieni di chiodi e altri frammenti di metallo ed erano stati posti presso le barriere lungo la corsa.
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L'INCRIMINAZIONE
«Armi di distruzione di massa»
Dzhokhar Tsarnaev, il giovane ceceno responsabile, insieme al fratello morto, degli attentati alla maratona di Boston, è stato formalmente incriminato per uso di «armi di distruzione di massa» e sarà giudicato da un tribunale federale. Tsarnaev è anche stato imputato di "malicious destruction of property", una forma aggravata di vandalismo e danneggiamento della proprietà altrui attraverso l'uso di esplosivi mortali
L'accusa federale «autorizza la pena capitale o l'ergastolo», si legge in una nota del dipartimento di Giustizia. La prima udienza del processo si terrà il 30 maggio.

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