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Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2013 alle ore 10:17.

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(Bloomberg)(Bloomberg)

Nuovo record della disoccupazione in Spagna: nel primo trimestre, il tasso dei senza lavoro è salito al 27,2% più del 26,5% atteso dal mercato (dopo il 26,02% del trimestre precedente). Il numero dei disoccupati ha superato per la prima volta i sei milioni di persone e l'aumento è peggiore delle previsioni. È il tasso più alto tasso dal 1976, l'anno successivo alla morte del dittatore Francisco Franco che segnò l'inizio della transizione dal regime alla democrazia.

Secondo i dati diffusi dall'Istituto nazionale di statistica. In particolare alla fine di marzo, la Spagna, sottoposta a una misure di austerità senza precedenti, ha registrato 6.202.700 i disoccupati, 237.400 in più rispetto al trimestre precedente. Domani il premier conservatore Mariano Rajoy presenta misure economiche e fiscali per contrastare il declino della quarta economia della zona euro, in caduta libera da sei anni.

Altre brutte notizie da Madrid. Ci sono rischi di un ribasso per il rating (Baa3) assegnato ai titoli di Stato spagnoli. Lo afferma Moody's in un suo rapporto annuale che
prevede un prosieguo della recessione nel 2013 con una prospettiva di modesta crescita nel 2014. Una significativa debolezza della performance economica, con conseguenze sui conti pubblici, rappresenta un rischio di ribasso per il rating della Spagna, afferma Moody's.

I rischi «sono effettivi e si riflettono nell'outlook negativo del rating». Secondo Moody's la tenuta a livello istituzionale in Spagna è buona, date le significative riforme economiche attuate nel corso degli ultimi due anni. È invece debole la tenuta
dei conti pubblici del Paese. La valutazione è basata sul presupposto di un ulteriore riduzione del deficit di bilancio al 5% -5,5% del Pil nel 2014 rispetto al livello 2012 pari al 7 per cento.


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