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Questo articolo è stato pubblicato il 26 aprile 2013 alle ore 17:48.

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Laura Puppato (Ansa)Laura Puppato (Ansa)

Matteo Renzi crede che la stragrande maggioranza dei deputati del Pd voterà la fiducia al governo Letta ma nell'intervista a Sky Tg24 ammette anche che «se non si vota la fiducia è un problemino». La decisione di puntare su un'alleanza con il concorrente politico di sempre, il Pdl di Silvio Berlusconi, ha già creato qualche mal di pancia, in qualche caso già espresso, talora rimasto pericolosamente sotto traccia. Il rischio che accada quanto già accaduto per l'elezione del Capo dello Stato, prima con la candidatura di Franco Marini e poi con quella di Romano Prodi, non può essere escluso.

C'è poi quell'iniziativa "occupypd", con i giovani che in questi ultimi giorni scelgono di occupare i circoli democratici in segno di protesta contro il governo tra Pd e Pdl. Insomma, la protesta nei confronti di un governissimo monta anche in questa giornata che - stando alle indicazioni del vicesegretario del Pd - dovrebbe essere «di riflessione», in attesa - domani - di sciogliere la riserva e, lunedì, della votazione della fiducia.

Boccia: chi non vota la fiducia è fuori
A definire i contorni del braccio di ferro in atto è stato Francesco Boccia, considerato molto vicino al premier incaricato. «Chi non vota la fiducia - ha avvertito - è fuori, perché in un partito serio le regole accettate da tutti vanno rispettate». Prevedere con certezza se l'aut aut alla fine convincerà "i ribelli" a seguire la linea maggioritaria non è possibile. Nel gruppo dei contrari (o al monento del voto potrebbero uscire dall'Aula) a un esecutivo appoggiato anche dal Pdl troviamo Laura Puppato, Sandro Gozi, Corradino Mineo e Giuseppe Civati. Sono orientati a dare il via libera (seppur con qualche perplessità) Cesare Damiano, GuglielmoEpifani, Stefano Fassina e Alessandra Moretti. Dubbi ancora per Matteo Orfini, Andrea Orlando, Rosy Bindi e Sandra Zampa.

Civati: se votiamo il governissimo il partito rischia di morire
«Se il Pd vota un governo con esponenti politici "ingombranti", rischia di morire», afferma il deputato del Pd Pippo Civati, intervenuto al programma di Radio 2 "Un giorno da pecora". «In questo momento voto contro, poi vedremo», spiega. Quanti siete voi dissidenti? «Quelli a disagio sono cinquanta, quelli che invece si manifesteranno sono la metà». Ancora: «Mi fanno ridere quelli che nel Pd la settimana scorsa dicevano "mai al governissimo" e ora lo votano». Si dice che lei potrebbe essere espulso a breve: lei si sente già fuori dal Pd? «Dai toni che si usano mi pare di sì». E cosa farà se la cacciano, andrà nel gruppo misto? «No, magari sto a casa». E lascerà la carica di deputato? «Perchè no? Farò una valutazione con chi mi ha eletto».

Puppato:i dissidenti? Siamo una ventina
Ospite della stessa trasmissione, Laura Puppato rivela che, a suo parere, i dissidenti Pd rispetto al tentativo Letta saranno una ventina. Domanda: Renzi ha detto che voi voterete tutti compatti: é d'accordo? «Non so da cosa desume tutte queste informazioni Renzi...» L'esponente Pd si mostra comunque ottimista sulle chance di successo per il varo del governo, «secondo me moltissime» dice.

Speranza: ognuno faccia la sua parte
I segretari provinciali e regionali del Pd, che su richiesta del capogruppo del pd alla Camera Roberto Speranza si sono incontrati oggi per fare il punto della situazione all'indomani del conferimento dell'incarico per la formazione del governo a Enrico Letta (e alla vigilia di una possibile fiducia) danno un sostanziale via libera al governo Letta, ma dicono in maniera esplicita no a figure impresentabili al governo, largo invece ai giovani e alle figure altamente rappresentative. Speranza, in apertura dell'incontro, ha lanciato un appello: il Pd sostenga «convintamente il tentativo di Letta facendo fino in fondo la sua parte» (An.C).

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