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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2013 alle ore 19:29.

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Sulla base alla tabella di marcia politica messa a punto (e soggetta a modifiche dell'ultim'ora) - quando la Camera voterà la fiducia al Governo Letta - il Tesoro tornerà sul mercato per finanziarsi con le aste di fine mese a medio-lungo termine: BTp a cinque e dieci anni per un importo a forchetta tra 4 e 6 miliardi. E quando il 30 aprile il Senato voterà la fiducia al nuovo Esecutivo del presidente, il Tesoro rimborserà 12,442 miliardi di CTz in scadenza.

I due appuntamenti, doppi, hanno una forte valenza simbolica: la classe politica in generale, il Parlamento e il Governo in particolare, oltre agli impegni presi nei confronti degli elettori devono rispettare gli impegni che si assume con gli investitori lo Stato in qualità di primo debitore pubblico (2.000 miliardi di debito) e primo emittente di titoli di Stato dell'Eurozona (445 miliardi di emissioni lorde previste quest'anno).
Così anche il calendario politico del Governo Letta si intreccerà in maggio con quello delle aste del Tesoro e dei principali appuntamenti politico-economico-finanziari nella zona dell'euro: primo tra tutti quello del mercato con il presidente della Bce Mario Draghi che, in risposta al peggioramento della congiuntura economica europea, dovrebbe soddisfare le aspettative prevalenti della comunità finanziaria internazionale il prossimo giovedì 2 maggio, annunciando il taglio di 25 centesimi del tasso "refi" per scendere allo 0,50%, il livello più basso dalla nascita dell'euro.

Se questa previsione dovesse andare disattesa, la riduzione del tasso potrebbe essere rinviata solo di un mese: in un contesto di misure estreme per inondare i mercati di liquidità da parte di Federal Reserve, Bank of Japan, Bank of England e Bce (quest'ultima con l'intervento non convenzionale di due LTRO triennali per importo illimitato e l'annuncio delle OMTs di acquisto sul secondario dei titoli di Stato dei Paesi che chiedono assistenza finanziaria all'Esm).
All'inizio di maggio il Governo Letta dovrà entrare subito in azione, oltrechè per la nomina dei sottosegretari, anche sul Def e sulla ripresa alla Camera dell'esame del decreto sul pagamento dei debiti pregressi della PA: sul tavolo delle ipotesi spicca quella di un aumento dei fondi stanziabili, dagli attuali 40 ad almeno 47 miliardi. Il Parlamento intanto farà partire le Commissioni permanenti. Sul fronte delle aste dei titoli di Stato, è caccia aperta anche il mese prossimo all'investitore tra i quattro grandi emittenti europei, Germania, Francia, Italia e Spagna.

Il calo dei rendimenti degli Stati core e semi-core è stato violento, con la crisi del debito sovrano europeo e del flight to quality, e la domanda ora torna ad interessarsi ai bond più rischiosi periferici: il rendimento del BTP decennale è sceso brevemente sotto quota 4% e non è del tutto escluso che, se la formazione del Governo Letta dovesse essere accolta calorosamente dai mercati, la soglia del 4% possa essere ritestata domani in asta. Nel corso di maggio un altro sorvegliato speciale sarà il titolo di Stato tedesco: c'è chi prevede il Bund decennale all'1%, chi invece scommette sul rialzo dei rendimenti tedeschi assieme a una lenta normalizzazione dei mercati.
In maggio, le aste del Tesoro potrebbero essere più leggere del previsto a seguito del successo del BTp Italia in aprile (17 miliardi collocati) che ha attenuato la pressione sull'aumento eventuale delle emissioni lorde dovuto al rimborso dei debiti pregressi della PA. Il prossimo mese, tra l'altro, i titoli di Stato italiani in scadenza saranno esclusivamente a breve termine, BoT a sei e dodici mesi: rimborsi leggeri.
I mercati terranno sotto osservazione infine gli incontri europei, Eurogruppo, Ecofin e Consiglio europeo: il caso del salvataggio di Cipro viene considerato a tutt'oggi una mina vagante e il rischio-contagio resta in allarme rosso.

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