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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2013 alle ore 21:27.

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Nel giorno dell'emissione degli iBond, Apple scopre di avere un facoltoso fan: il miliardario russo Alisher Usmanov. Secondo un'indiscrezione di Bloomberg - il collocamento si svolge infatti a porte chiuse - il magnate del web è pronto a scommettere sul rimbalzo del titolo Apple - sceso a 430 dollari dai massimi di settembre, quando era a 705 - comprando azioni Apple per 100 milioni di dollari.

Il «colpo» con Facebook
Il miliardario russo non è uno sprovveduto, né ama dilapidare il suo patrimonio. La storia insegna tutt'altro. Attore e attento osservatore del web e delle sue dinamiche, Usmanov ha già fatto affari con le dotcom. Uno per tutti: nel 2009, attraverso il fondo Dst group ha comprato azioni di Facebook quando la società era quotata 6,5 miliardi di dollari. Poi le ha rivendute in occasione dell'Ipo, quando Facebook valeva 100 miliardi, realizzando plusvalenze per 1,4 miliardi. Non male, se si pensa che ieri il titolo Facebook ha chiuso a 29% rispetto al prezzo fissato per l'Ipo.

Dall'Arsenal ad Apple
Il russo che parlando di Apple dichiara di credere «nel futuro di questa compagnia, anche dopo la morte di Steve Jobs», è secondo l'accreditata classifica di Forbes il 35esimo uomo più ricco del mondo e può vantare un patrimonio di 15 miliardi di euro. Usmanov è proprietario del colosso russo del web Mail.ru e si diletta anche di calcio: possiede il team inglese dell'Arsena.

Musica per le orecchie di Tim Cook
Una buona notizia per la società guidata da Tim Cook. Con l'emissione di debito di oggi, la prima dal 1996, coordinata da Goldman Sachs e Deutsche, Apple conta di recuperare parte delle risorse necessarie per finanziarie i 100 miliardi di dollari di dividenti che l'azienda ha promesso agli azionisti. Non che nelle casse della società manchi la liquidità necessaria: solo, quella liquidità è all'estero, per motivi fiscali, e riportarla in patria sarebbe molto oneroso a causa delle tasse che gli Stati Uniti applicano per il rientro dei capitali. Molto meglio le obbligazioni (nel sono previste diverse tranche, sia con tasso fisso che variabile, per sei scadenze).

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