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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2013 alle ore 07:30.

Piena identità di vedute tra Enrico Letta e Elio Di Rupo. Il presidente del Consiglio italiano e il primo ministro belga, al termine di un incontro nella sede del premier a Bruxelles, confermano totale sintonia sulla necessità che l'Europa, anche per combattere il crescente antieuropeismo e i populismi, diano risposte immediate al nodo della crescita già dal prossimo vertice Ue di giugno.
Il prossimo summit sarà «determinante», ha detto Di Rupo nella conferenza stampa congiunta seguita al colloquio. «Dobbiamo fare in modo che il Consiglio europeo sia in condizioni di discutere misure importanti e nuove per la crescita», gli ha fatto eco Letta, ribadendo che l'Italia ha intenzione di mantenere gli impegni assunti con la commissione sul fronte dei conti pubblici. Il capo del governo italiano ha insistito in particolare sull'unione bancaria che dovrebbe permettere una riduzione dei tassi di interesse a tutto vantaggio delle imprese anche italiane che attualmente pagano tassi assolutamente «fuori mercato».
La speranza di Letta è che al vertice di giugno non vi siano «due fronti contrapposti» e che tutti agiscano insieme per impedire che i cittadini percepiscano l'Europa solo come «lacrime e sangue». Un fatto che anche Di Rupo ha battuto: L'anno prossimo ci sono le elezioni europee e sarebbe una catastrofe se dilagasse il populismo e l'antieuropeismo». Alla domanda se tra le misure pro-crescita si sia fatta menzione nel loro incontro dello scorporo degli investimenti produttivi dal computo dei conti pubblici, Di Rupo ha detto che su questo «ci sono dei margini di lavoro» che devono essere utilizzati. Letta, invece è rimasto sul generico: «Abbiamo cominciato a parlare delle misure da adottare ma penso che da qui al Consiglio europeo ci sia tempo per approfondire». E dunque «è troppo presto» per discuterne ora.
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