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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2013 alle ore 16:00.
L'ultima modifica è del 03 maggio 2013 alle ore 11:09.

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(LaPresse)(LaPresse)

La neo ministra per l'Integrazione Cécile Kashetu Kyenge presso la sala polifunzionale della presidenza del Consiglio dei Ministri si presenta alla stampa. Fin dalle prime battute, Kyenge spinge il pedale dell'identità e del corretto rapporto tra culture diverse:«Non sono di colore, sono nera e lo ribadisco con fierezza» e sottolinea che «bisogna iniziare ad usare la terminologia giusta». Una precisazione che suscita l'immediata simpatia del ministro dell'Interno, Angelino Alfano: «Cecile Kyenge è "fiera di essere nera" e noi siamo fieri di averla nel nostro governo come ministro per l'Integrazione».

Sel: Biancofiore alle Pari opportunità scelta infelice
La polemica si concentra anche su Michaela Biancofiore, la neosottosegretaria alle Pari opportunità, molto vicina a Silvio Berlusconi. «Sembra una scelta infelice per un dicastero a cui sono demandate anche scelte politiche sul fronte dei diritti gay - attacca Alessandro Zan, deputato Sel ed esponente del movimento gay -. Già in questo governo il tema delle unioni civili o del matrimonio gay è stato espulso, ora con la Biancofiore, che ha avuto modo in passato di esprimere la sua contrarietà alle unioni omosessuali, sembra che si voglia scegliere una politica fondata più sulla fedeltà a Berlusconi che su scelte politiche nuove ed europee».

L'Arcigay preannuncia richiesta revoca nomina
La comunità omosessuale critica questa scelta. «Francamente ci sfugge l'idoneità della nomina a sottosegretario alle Pari opportunità di una suffragetta dell'omo-transfobia come Michaela Biancofiore - commenta il presidente di Arcigay, Flavio Romani - la berlusconiana di ferro, oltre che ferocemente contraria alle nozze gay, ha ringhiato contro le persone trans e contro i loro affetti che definisce problematici». Arcigay preannuncia, presso l'Ufficio anti discriminazioni istituito presso lo stesso Ministero per le Pari Opportunità, una «procedura di infrazione nei suoi confronti per transfobia con la richiesta della revoca della nomina».

La replica del sottosegretario: contro di me discriminazione preventiva
Replica Biancofiore: «Essere oggetto di una discriminazione preventiva, ingiustificata, fondata su presunte dichiarazioni fuori contesto e malamente estrapolate, è certamente il modo migliore per cominciare ad occuparmi, come Sottosegretario, di Pari Opportunità», sottolinea in una nota. «Sappiano tutti loro che non mi lascerò intimidire e che mi occuperò, con l'impegno e la passione di sempre, di lotta contro tutte le discriminazioni, dell'empowerment femminile, delle politiche giovanili e dello sport in perfetta sintonia con la linea politica del ministro delegato».

Alfano e Letta: fare tesoro della voglia di fare dei nuovi italiani
Intanto, a fronte degli attacchi razzisti che ha ricevuto dopo l'insediamento, a Kienge arrivano oggi la piena e pubblica solidiarietà del collega del Viminale Angelino Alfano cui si associa anche il premier Enrico Letta: «Bisogna fare tesoro della voglia di fare dei nuovi italiani, e la presenza di Cecile Kyenge nel governo riteniamo dia una nuova concezione del "confine", che da barriera diventa speranza. La speranza di costruire, a partire da scuole e università, una vera comunità dell'integrazione».

Medico oculista di origini italo-congolesi
Nel corso del briefing di avvio mandato, il ministro Kienge dà spazio anche a qualche nota biografica: «Sono italo-congolese, appartengo a due culture e due paesi che sono dentro di me e non potrei essere interamente italiana o interamente congolese». Kyenge ha poi ricordato la propria appartenenza al Pd (un partito che ha nei confronti dell'immigrazione «un approccio di politica dell'accoglienza e non un atteggiamento in termini di sicurezza»), la sua lunga esperienza nell'associazionismo e la sua prima professione: »Sono medico oculista e penso che chi ha delle competenze le debba mettere a servizio degli altri».

Integrazione, occorre abbattere i muri tra le persone
«Oggi sono ministro per l'Integrazione, ma faccio mie le parole di Don Ciotti, e spero di farlo passare presto da "integrazione" ad "interazione"», spiega il ministro delineando ai giornalisti le priorità del suo incarico. Il suo ministero si occuperà quindi di integrazione ma non di cooperazione internazionale, ha aggiunto Kyenge, che ha richiamato l'esperienza del sisma in Emilia per confermare l'idea che il primo passo per una reale integrazione sia l'abbattimento dei "muri" che spesso impediscono alle persone di conoscersi e di superare le reciproche diffidenze: «io mi sento profondamente emiliana, terra colpita dal terremoto, dove sono caduti i muri, costringendo le persone ad integrarsi di più». Una lezione che il ministro non intende dimenticare.

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