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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2013 alle ore 21:09.

Tutti insieme. Uniti. «Da oggi - sottolinea il premier Enrico Letta, prendendo la parola al termine della cerimonia di giuramento dei 10 vice ministri e 30 sottosegretari nominati ieri dal Cdm, che si è tenuta a Palazzo Chigi - tutti facciamo parte di una squadra. Fino a pochi minuti fa ognuno di noi rappresentava un'esperienza di parte o aveva un interesse settoriale. Ora siamo tutti al servizio di una parte, nell'interesse del Paese». Letta invita tutti al «rispetto reciproco». Parole che arrivano in una giornata caratterizzata ancora dallo scontro tra Pd e Pdl sulla presidenza della Convenzione per le riforme, con il neoviceministro dell'Economia Stefano Fassina e il sindaco di Firenze Matteo Renzi a chiudere all'ipotesi Silvio Berlusconi, e i pidiellini a fare scudo, e a sottolineare che questi veti nei confronti del Cavaliere sono intollerabili.
Stipendio tagliato anche per sottosegretari con mandato parlamentare
«Se questo spirito di squadra» prevarrà, aggiunge il presidente del Consiglio, «sono convinto che ce la faremo. Vincerà il paese e daremo soddisfazione agli italiani che guardano con attenzione a quello che facciamo». Letta ricorda l'importanza di non perdere tempo: «Dobbiamo correre contro il tempo per recuperare il tempo perduto». «Siamo stati chiamati a svolgere questo compito e - sottolinea - sono convinto che lo faremo al meglio. Da domani, anzi da stasera stesso bisogna rimboccarsi le maniche». Letta invita i sottosegretari alla concretezza e ad avere «una grandissima attenzione nella sobrietà, sia dell'organizzazione del lavoro sia nelle parole che si dicono». Il presidente del Consiglio conferma che i sottosegretari che hanno anche un mandato parlamentare avranno «la stessa decurtazione dello stipendio» prevista per i ministri.
Garofoli nuovo segretario generale della presidenza del Consiglio
Il presidente del Consiglio - riferisce una nota di Palazzo Chigi - ha nominato Roberto Garofoli nuovo segretario generale della presidenza del Consiglio. È stato proprio Garofoli a dare il via alla cerimonia del giuramento. Nato a Taranto il 20 aprile 1966, Garofoli si è laureato in Giurisprudenza all'Università di Bari a 22 anni con il massimo dei voti. Magistrato del Consiglio di Stato e in passato magistrato ordinario, ha svolto le funzioni di capo dell'ufficio legislativo del ministero degli Affari Esteri dal 2006 al 2008 e di capo di gabinetto del ministro per la Pubblica amministrazione, la semplificazione e le riforme istituzionali dal 2011 al 2013. È stato componente della commissione istituita dal governo presso il Consiglio di Stato per la elaborazione del Codice del processo amministrativo, entrato in vigore con Dlgs 104/2010. Direttore scientifico nella Treccani Giuridica, è autore di numerose monografie, coordinatore di Trattati e Commentari in materia amministrativa e penale. Ha presieduto la commissione ministeriale per l'elaborazione di misure per la prevenzione della corruzione.
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