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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2013 alle ore 17:38.

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La deputata marchigiana Patrizia Terzoni. (Fotogramma)La deputata marchigiana Patrizia Terzoni. (Fotogramma)

Stipendi e rimborsi ai parlamentari tengono banco nelle fila dei grillini, dopo le ultime polemiche per il sondaggio tra deputati e senatori del M5S sulla restituzione della diaria. Ai cronisti a caccia di indiscrezioni la deputata marchigiana Patrizia Terzoni conferma oggi a Montecitorio il confronto in atto nel Movimento sul fronte rimborsi: «Io ho votato per trattenere l'80% della diaria», spiega, «comunque si stanno facendo ancora calcoli sulla questione fiscale».

Ai giornalisti che le chiedono di commentare in particolare la scelta del deputato centrista Mario Sberna - che al netto delle spese per l'alloggio dalle suore ha annunciato l'intenzione di devolvere tutto lo stipendio da parlamentare in beneficenza, trattenendo 2.500 euro netti mensili - Terzoni si mostra scettica: «Da Brescia fino a qua non penso che gli bastino 2.500 euro. Mi sa strano. Non penso che riuscirà a cavarsela con 2.500 euro. Indagate». «Non è questione solo di vivere ma anche di espletare il mandato - conclude la deputata M5S - Se qualcuno lo chiama, che fa? Non ci va? Io, ad esempio, sono dovuta andare in Sicilia. Lui che fa? Non va?».

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