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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2013 alle ore 12:12.

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Arriva la proroga per i programmi finanziati con il Fondo per l'innovazione tecnologica (Fit). Con un decreto ministeriale, in corso di registrazione alla Corte dei Conti, il ministero dello Sviluppo economico allunga di un anno i tempi per ultimare i programmi agevolati. La crisi morde, il credito è sempre più razionato e le imprese sono alle strette, impossibilitate a completare gli investimenti programmati. «Numerose imprese beneficiarie delle agevolazioni del Fit hanno rappresentato l'impossibilità di completare i programmi» nei termini massimi stabiliti. Lo stesso discorso vale per i programmi agevolati nell'ambito dei contratti di innovazione tecnologica, un ulteriore strumento che prevede accordi tra il ministero, imprese ed organismi di ricerca pubblici e privati finalizzati alla «realizzazione di progetti di rilevanti
dimensioni per promuovere azioni di innovazione
tecnologica».

Le condizioni da rispettare
La modifica del decreto agisce su una precedente norma in base alla quale «il ministero dello Sviluppo economico può disporre, per una sola volta, una proroga del termine di ultimazione del programma non superiore a 12 mesi» rispetto a quanto stabilito nel piano delle erogazioni. Ora si stabilisce che questo periodo di proroga può essere incrementato di un ulteriore anno, «fermo restando l'obbligo di presentazione del primo stato di avanzamento lavori nei termini previsti» e a condizione che l'impresa possa contare su una corrispondente proroga della durata della fideiussione bancaria o polizza assicurativa eventualmente presentata per ricevere gli anticipi.
La proroga fino a un anno può essere applicata anche ai programmi agevolati nell'ambito dei contratti di innovazione tecnologica. Viene precisato infine che, per rispettare gli obblighi relativi alla spesa dei fondi strutturali, i programmi agevolati che sono anche solo parzialmente finanziati dal Pon Ricerca e Competitività 2007-2013 devono comunque essere conclusi e rendicontati entro il 30 giugno 2015.

Il nuovo ministro
Il decreto di proroga porta la firma di Corrado Passera. Uno degli ultimissimi atti dell'ex ministro al quale è subentrato Flavio Zanonato.Al nuovo titolare del dicastero spetterà ora rimettere ordine all'intera materia dell'innovazione e della politica industriale. La squadra di tecnici (a partire dal capo di gabinetto Goffredo Zaccardi) che lavorerà per il ministro, riedizione dello staff del ministero dello Sviluppo nel periodo in cui il titolare era Pierluigi Bersani, è di per sé un chiaro indizio della volontà di proseguire lungo una linea d'azione che privilegia l'innovazione in settori considerati strategici. Circola ad esempio l'idea di riattualizzare il piano "Industria 2015" in una versione "2020" che non sia però sovraccarica di tutti i difetti procedurali e organizzativi che non hanno mai permesso il decollo del programma bersaniano.
Attualissimo il tema del credito di imposta per rilanciare gli investimenti in ricerca. È nei piani del governo ma non potrà concretizzarsi che in una seconda fase, quando in base ai margini di manovra concessi dall'Europa e alle prime esigenze coperte (dalla sospensione dell'Imu al rifinanziamento della cassa integrazione in deroga) si capirà fino a dove ci si può spingere. Una proposta per il credito di imposta era già stata confezionata dallo staff di Passera per essere inserita nell'ultimo decreto crescita ma è poi naufragata per mancanza di copertura (servirebbero all'incirca 800 milioni all'anno).

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