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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2013 alle ore 15:33.

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(Reuters)(Reuters)

Le autorità del Bangladesh hanno ordinato la chiusura di 16 fabbriche di abbigliamento considerate "pericolose" in seguito ai controlli effettuati dopo il crollo, che ha causato centinaia di morti, del palazzo Rana Plaza lo scorso 24 aprile. Lo ha detto un ministro del governo di Dacca ai giornalisti. Gli stabilimenti colpiti dal provvedimento si trovano nella capitale e nella seconda città portuale, Chittagong.

Dopo una riunione del gabinetto di governo dedicata alla sciagura del 24 aprile, il ministro del Tessile, Abdul Latif Siddiqui ha assicurato che "tutte le aziende che sono a rischio saranno chiuse immediatamente" e ha annunciato un team di esperti per verificare il rispetto delle leggi anti infortuni e di sicurezza sul lavoro. La protezione civile ha inoltre compilato una lista di 234 fabbriche tessili "vulnerabili" per il rischio di incendi. Ai proprietari sarà chiesto di predisporre con urgenza delle misure di prevenzione.

Sotto pressione da parte degli acquirenti stranieri e in particolare dell'Unione Europea (destinazione della maggior parte dell'export tessile) il governo di Dacca sta prendendo provvedimenti per garantire la sicurezza sul lavoro degli oltre 3 milioni di addetti del settore tessile.

Dopo la tragedia del Rana Plaza, che ha oltrepassato gli 800 morti, alcuni clienti stranieri hanno minacciato di cancellare gli ordini. Il comparto, che costituisce oltre l'80% dell'export, è fondamentale per l'economia del Paese che è uno dei più poveri al mondo, ma che negli ultimi anni era in forte crescita, proprio grazie all'outsourcing delle grandi catene mondiali dell'abbigliamento.

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