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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2013 alle ore 11:00.

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Nuovo ufficio alla Casa Bianca, sulla porta ci sarà la targhetta "Chief Privacy Officer", all'interno siederà Nicole Wong, avvocato che ha lavorato in passato – direttamente o meno – con i big dell'information technology; per raggiungere il 1600 di Pennsylvania Avenue lascia la direzione dell'ufficio legale di Twitter, posizione che ha ricoperto dal mese di novembre del 2012, dopo essere stata impiegata negli uffici legali di Google per otto anni.

Posizioni professionali di rilievo raggiunte dopo essere stata partner dello studio legale Perkins Coie di Seattle, un colosso con oltre 900 avvocati e un fatturato superiore ai 400milioni di dollari, laddove si è dedicata alla clientela "new media" entrando così in contatto, tra gli altri, con Microsoft, Yahoo! e Amazon. Laurea in giurisprudenza e giornalismo, è stata anche professoressa aggiunta alla Berkeley University (California) ed è co-fondatrice dell'Asian Law Journal.

L'amministrazione Obama ha quindi creato la posizione di Privacy Officer, non è ancora chiaro se sarà funzionalmente lateralmente o subordinata a quella di Chief Technology Officer, occupata da Todd Park (nel secondo caso la Wong potrebbe entrare alla Casa Bianca come consulente). È però la job-description di Nicole Wong l'aspetto decisamente più interessante: il Senato americano dovrà pronunciarsi in materia di Sharing Cyber Intelligence and Protection (CISPA), la controversa legge che riguarda la lotta al cyber-crimine oltre la condivisione di dati tra Governo e industria e che pone più di un interrogativo dal punto di vista della privacy.

Diatriba degna di Epimenide la cui decisione va affrontata di polso, oltre ad essere un banco di prova di spessore per la neo-assunta, soprannominata "the decider" nel 2008 quando è stata chiamata a redimere una spinosa questione tra Google e il governo turco che aveva bloccato alcuni servizi erogati da Big G a causa di video pubblicati su YouTube poco inclini alle linee politiche di Ankara. Qualche polemica è già insorta: sono diverse le voci preoccupate circa il ruolo che la Wong ricoprirà; David Landry – avvocato schierato sul fronte dei prodotti open source – ha criticato la decisione di Obama sostenendo che non si possa mandare una volpe a contare le galline il che, tradotto in parole spicce, solleva un dubbio amletico: il compito della nuova Privacy Officer sarà quello di aiutare gli americani a difendere la propria privacy oppure quello di aiutare il governo ad invaderla?

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