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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2013 alle ore 20:04.

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Ecco le tappe principali della vicenda dell'inchiesta sui diritti tv Mediaset:
25 giugno 2001: con le perquisizioni della Guardia di Finanza negli uffici di Mediaset a Cologno Monzese viene resa nota l'esistenza dell'inchiesta appena avviata.
19 febbraio 2005: i pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo notificano agli indagati, 14 in tutto, l'avviso di chiusura indagini.
26 aprile 2005: i pm chiedono il rinvio a giudizio per 14 imputati tra cui Berlusconi, Confalonieri, Agrama e Del Bue.
28 ottobre 2005: comincia udienza preliminare
7 luglio 2006: il gup Fabio Paparella manda a processo 12 persone, tra cui Berlusconi, e proscioglie Candia Camaggi, ex dirigente di Fininvest Service di Lugano, e Giorgio Vanoni, già dirigente Fininvest.
21 novembre 2006: comincia il processo davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale.
25 febbraio 2008: il processo si ferma fino al 21 aprile per le elezioni.
26 settembre 2008: il processo viene sospeso dal Tribunale che ha accolto l'eccezione di leggittimità costituzionale del Lodo Alfano sollevata dai pm.
16 novembre 2009: dopo la bocciatura del Lodo Alfano riprende il processo che viene però subito rinviato al 18 gennaio successivo.
19 aprile 2010: il processo viene ancora sospeso per una questione di legittimità costituzionale della legge sul legittimo impedimento.
28 febbraio 2011: dopo la bocciatura parziale della legge sul legittimo impedimento il processo riparte.
20 aprile 2011: Governo solleva il conflitto di attribuzione
5 ottobre 2011: Consulta dichiara ammissibile il conflitto di attribuzione.
18 giugno 2012: la Procura chiede pene comprese tra i 3 anni e i sei anni di carcere per gli imputati. Per Berlusconi una condanna a tre anni e 8 mesi.
22 ottobre 2012: il tribunale si ritira in camera di consiglio.
26 ottobre 2012: il tribunale condanna Silvio Berlusconi a quattro anni di reclusione (di cui tre condonati per l'indulto) e manda assolto Fedele Confalonieri. Per Berlusconi anche cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, condanna non immediatamente esecutiva. Condannati anche Frank Agrama a 3 anni, Daniele Lorenzano a 3 anni e 8 mesi, Gabriella Galetto a 1 anno e 2 mesi. Le altre sei persone finite sotto processo, tra cui il fondatore della Arner Bank Paolo Del Bue e Giorgio Dal Negro sono state assolte per prescrizione o con formula piena.

18 gennaio 2013: Davanti alla seconda corte d'Appello di Milano, presidente Alessandra Galli, comincia il processo di secondo grado che viene però fermato due volte dai giudici prima per via della campagna elettorale e poi in attesa della decisione della Cassazione sull'istanza di rimessione (presentata il 15 marzo) respinta il 6 maggio. In entrambi i casi i giudici non hanno sospeso formalmente il dibattimento ma hanno concesso lunghi rinvii, anche di un mese, dichiarando anche la sospensione della prescrizione.
1 marzo: l'avvocato generale Laura Bertolè Viale, rappresentante della pubblica accusa, ha chiesto la conferma delle quattro condanne inflitte in primo grado, tra cui i 4 anni di carcere e 5 di interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi. In più ha chiesto una pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione per Fedele Confalonieri e di 3 anni per Marco Colombo e Giorgio dal Negro. Quanto al banchiere Paolo Del Bue, la proposta del pg è stata conferma dell'assoluzione per intervenuta prescrizione e non nel merito come voluto dal suo difensore.
23 aprile: La Consulta si è riunita in camera di consiglio per decidere sul conflitto di attribuzione sollevato nel marzo del 2010 dalla Presidenza del Consiglio in relazione a un'ordinanza con cui i giudici del Tribunale non avevano concesso il rinvio di un'udienza per un legittimo impedimento fatto valere da Berlusconi. La pronuncia della Corte Costituzionale è attesa per giugno.
8 maggio: la Corte d'Appello si è ritirata in camera di consiglio per la sentenza di secondo grado.

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