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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2013 alle ore 06:38.

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Non ci sono solo i cervelli in fuga. Ma anche chi decide di tornare. In primis, donne e lavoratori dipendenti, secondo i dati elaborati dall'agenzia delle Entrate per il Sole 24 Ore: 3.838 i connazionali che nel 2011 hanno beneficiato delle agevolazioni della legge 238/10, meglio nota come "Legge Controesodo", usufruendo di incentivi fiscali, dopo almeno due anni di lavoro o studio all'estero. Di questi, la stragrande maggioranza (93%) sono lavoratori dipendenti, mentre sono solo una minoranza i redditi da lavoro autonomo e d'impresa: 262.
A differenza degli espatri dall'Italia, che vedono storicamente una leggera prevalenza maschile (il 56% nel 2012), nei rientri in patria con bonus fiscale si impongono le donne: 2.263, il 59%. Percentuale che supera il 60%, nel caso dei dipendenti (2.167 donne, contro 1.409 uomini).
«Queste cifre sono la testimonianza di una legge che ha funzionato, a ritmi che hanno superato di gran lunga le aspettative di noi proponenti: occorre ora rendere permanente la legge Controesodo, e accompagnarla con nuove politiche in grado di accelerare la mobilità dei talenti», dichiara Guglielmo Vaccaro, deputato del Pd e ideatore - con Alessia Mosca - della normativa.
I circa 4mila beneficiari della legge rappresentano il 12% dei 31mila cittadini complessivamente rientrati nel 2011 in Italia (fonte: Istat). La prevalenza delle donne sorprende fino a un certo punto Vaccaro, che ricorda: «Proprio le donne sono privilegiate da Controesodo, in termini di tassazione. Per tre anni pagano imposte solo sul 20% dei redditi, mentre nel caso degli uomini il parametro sale al 30%. La politica di genere trova un riscontro negli effetti che la legge ha prodotto».
La Legge Controesodo ha avuto, nonostante la natura bipartisan Pd-Pdl, un iter abbastanza tortuoso, nel corso della scorsa legislatura: presentata come progetto di legge nel dicembre 2008, è stata ufficialmente varata a fine 2010. Il 7 giugno 2011 sono stati emanati i decreti attuativi, ma per avere una circolare dell'agenzia delle Entrate con tutti i chiarimenti necessari si è dovuto attendere il maggio 2012, dopo che lo stesso Vaccaro aveva minacciato le dimissioni da parlamentare, in segno di protesta.
I primi beneficiari del 2011, come tutte le novità, hanno dunque dovuto fare i conti con numerose incertezze interpretative, che potrebbero aver scoraggiato altri potenziali "controesodati" dal ricorrere allo strumento normativo: è logico attendersi un probabile incremento della platea degli utilizzatori nel 2012 (i dati relativi allo scorso anno saranno disponibili a fine 2013).
Primo firmatario della proposta di legge Controesodo è l'attuale premier Enrico Letta: «Sicuramente ci sarà la possibilità - con questo Governo - di completare il "pacchetto Controesodo" attraverso ulteriori incentivi per chi va all'estero a formarsi, a qualificarsi e a professionalizzarsi, per poi rientrare in Italia e arricchire la nostra economia» annuncia Vaccaro. «Lo faremo presto: speriamo di poterlo fare anche con il contributo di chi è rientrato proprio grazie alla legge, che incontreremo a fine anno in una convention. La prossima tappa riguarderà invece la questione dell'arrivo dei talenti stranieri sul nostro territorio. Poche persone qualificate scelgono l'Italia: su questo dobbiamo lavorare, con nuovi incentivi fiscali. La proposta è già pronta, la presenteremo a breve e si chiamerà "Welcome Talents"». Sarà rivolta ai tanti giovani che si stanno muovendo dall'India, dalla Cina e dal Sudamerica, alla ricerca di Paesi in grado di valorizzare il loro talento.
sergio.nava@radio24.it
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