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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2013 alle ore 10:36.

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Continua apparentemente inesorabile l'arretramento del prodotto interno lordo italiano: nel primo trimestre del 2013, il Pil italiano - corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato - è infatti diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,3% a confronto con il primo trimestre del 2012. Secondo l'Istat, che stamani ha diffuso gli ultimi dati aggiornati, la variazione acquisita per il 2013 - ovvero il risultato nel caso ci sia una variazione nulla fino alla fine dell'anno - è pari a -1,5%, mentre nel Documento di economia e finanza 2013 il Governo ha stimato una diminuzione dell'1,3 per cento.

Il calo congiunturale registrato nel primo trimestre dell'anno é il settimo consecutivo, e segna la peggior striscia negativa dall'inizio delle serie storiche. Per l'Istat, «si tratta di una situazione mai verificata a partire dall'inizio delle serie storiche comparabili, nel primo trimestre del 1990».

Il calo congiunturale, spiega l'Istituto di statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell'industria e dei servizi e di un aumento nel settore dell'agricoltura. Il primo trimestre del 2013 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre del 2012. Nel confronto con il trimestre precedente, il Pil è aumentato dello 0,6% negli Stati Uniti e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrata una crescita dell'1,8% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito.

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